martedì 16 dicembre 2014

Sydney: ucciso sequestratore, morti anche due ostaggi

Tre riflessioni 




Un cane sciolto,  un iraniano di fede sunnita,  mentalmente instabile,  entra armato nel "Lindt Chocolate Cafe" di Sydney, sequestra 17 persone tra impiegati e clienti. Interviene la polizia,  assedio di alcune ore, blitz:  il sequestratore  viene ucciso, muoiono due ostaggi.    
Tre  riflessioni.
La prima. Nonostante, tutte le chiacchiere post-francofortesi sull’autoritarismo, se non fascismo,  delle società liberali contemporanee, chiunque può entrare in un bar e commettere qualsiasi tipo di reato, anche grave. Le persone non girano armate, ci si fida gli uni degli altri,  la polizia deve sempre rispettare il principio di legalità, anche nei casi di emergenza. Questo è l’Occidente.  Sarà pure banale ripeterlo, ma è così.
La seconda.  Il tributo procedurale che le nostre società libere devono giustamente “pagare”,  può  renderle  più vulnerabili  nella guerra asimmetrica condotta da un terrorismo imprevedibile capace di mimetizzarsi e incarnarsi  anche  in soggetti mentalmente a rischio. Cosa vogliamo dire?  Che  qualsiasi  persona, magari turbata psichicamente, come a Sydney, può, invocando le ragioni  dell’islamismo radicale, compiere atti efferati.  E innescare - a prescindere da una "consapevolezza ideologica organizzata"  - processi di azione e reazione sociale.  
La terza.  Che commenti come quelli che seguono (ripresi dal Sito Ansa *), dovrebbero far riflettere sui rischi  di una radicalizzazione interna allo stesso Occidente - in termini, come dicevamo, di azione- reazione sociale -  tra estremisti dell’uno e dell’altro fronte:

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Bisogna liberare il mondo dal cancro islamico. Il problema non e' l'Isis ma una religione che predica odio, violenza, sopraffazione, inferiorita' delle donne, non rispetto per animali ed infanzia e chi piu' ne ha piu' ne metta. L'occidente non si rende conto del danno che si e' procurato , accettando per anni e anni musulmani sul proprio territorio e badate bene, sono tutti uguali, i principi della loro religione sono quelli scrittti nelle Sure del Corano e vanno rispettati: a riprova di cio' che ho scritto vi e' il fatto che non un solo musulmano in occidente ha protestato in strada per le violenze inaudite che l'ISIS ha perpretrato e sta perpretrando ai danni dei cristiani e dei curdi, decapitazioni, crocifissioni, lapidazioni, tratta delle schiave ecc. Questa azione sara' la prima di una lunga serie: la guerra e' iniziata, speriamo l'occidente si decida a combatterla


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Fatti un po di cultura prima di parlare, i veri terroristi sono le lobby ,e le holding ,economico finanziare occidentali che si sono fottuti anche la nostra anima il fantomatico terrorista australiano è solo un burratino , per quanto riguarda isis è gruppo terroristico creato e strumentalizzato dai poteri occidentali per far credere alla gente che il vero nemico e l'islam invece il vero nemico è invisibile è silenzioso e si chiama federal reserve vedi cosa è successo a Gheddafi .


 I conflitti, soprattutto se ad alta intensità ideologica, favoriscono, dal punto di vista dei processi sociali,  due fenomeni:  la progressiva polarizzazione  delle posizioni  politiche e il crescente accentramento poliziesco dei pubblici poteri. E più i conflitti sono asimmetrici (nel senso dell’invisibilità e imprevedibilità del nemico), più si rischia, per dirla in soldoni, la guerra civile e la  perdita delle libertà individuali. Ovviamente, sono processi dai tempi lunghi.   Però, le linee tendenza sembrano confermare una possibile  e pericolosa escalation.  Senza dimenticare, infine,  che talvolta la storia  può  accelerare all'improvviso…

Carlo Gambescia 



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