mercoledì 17 dicembre 2014

A "Famiglia Cristiana" e "Avvenire"  è piaciuto lo show di  Roberto Benigni
Portare la Bibbia in “prima serata”


Sembra che la Bibbia “in prima serata” di Benigni,  ateo al caviale, sia piaciuta a “Famiglia Cristiana” e  “Avvenire”. Il che la dice lunga sulla situazione preagonica in cui versa il  cattolicesimo giornalistico-culturale italiano (per limitare il campo),  giunto  ormai alle pappine  dolciastre per  fedeli  sdentati, tipo quella ammannita dal comico toscano.
Qualcuno si chiederà: ma che si  vuole tornare al cattolicesimo  con elmo, spada, scudo?  No, non ci piacciono neppure i tradizionalisti lancia in resta…  Per non parlare degli “atei devoti” alla Giuliano Ferrara.  E allora? Vorremmo un cattolicesimo senza fronzoli, che dicesse ai fedeli che i Dieci Comandamenti non sono una raccolta di barzellette o di aforismi atei. Ma un durissimo cammino di vita…  E, soprattutto, che con la felicità in  Questo Mondo (“È qui l’eternità. Dobbiamo dire sì alla vita, inginocchiarci davanti all'esistenza, questa la chiusa atea di Benigni)  i Dieci Comandamenti non c’entrano affatto.  E, cosa fondamentale, che ci si deve inginocchiare solo  davanti a Dio....   Scelta  che dovrebbe soprattutto valere per chi  difende, anche in campo culturale,   la  causa dell’Altro Mondo.   E invece,  giù ad applaudire… 
Ciò non significa che sul piano individuale (su quello collettivo, invece, è  altra cosa, molto pericolosa…) non si debba perseguire la felicità. Tutti ai nastri partenza, per carità...  Però,  per  chi si dichiari cattolico -  e fortunatamente, oggi,  nessuno obbliga alla conversione  -    prima viene Dio,  poi il resto…  
Una semplice  verità,  che gli atei di sacrestia, quelli  di "Famiglia Cristiana" e di "Avvenire"  sembrano aver perso di vista.  

 Carlo Gambescia        

             

2 commenti:

  1. Benigni è il cacio sui maccheroni di Bergoglio. Equazione perfetta in tempi oscuri di secolarizzazione e di anomia. Non tutto è sbagliato nei sermoncini protestanti del comico toscano, sono un sintomo della voglia di sacro della gente, che forse del sociologismo religioso, del sindacalismo peloso dei principi della Chiesa, non sa più che farsene. I poveri, i senzatetto, gli emarginati, sono categorie sociali che oggi tirano, ma dalla Chiesa ci si aspetta che parli di Dio e dell'anima, non di morale. La via dello spirito non ha a che fare con i pistolotti e le melasse clericali moderniste. Non seguo certo i sedevacantisti né i lefebvriani, tento con tutto me stesso di usare, brutto verbo ma non ne trovo altri, il Vangelo come stella Polare e non come programma del Pd. L'attuale papa non mi convince neanche un po', crea disorientamento con le menate dell'inclusione a tutti i costi e non spende una parola nel denunciare chiaro e forte il fondamentalismo di matrice islamica, per non pestare i piedi al grande Islam. A fare il piacione si rischia l'oblio eterno, prima o dopo.

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  2. "A fare il piacione..." Giusto. Un abbraccio!

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