sabato 27 dicembre 2014

La morte di Enrico Mattei nel giudizio (sintetico) di un grande giornalista
Montanelli  e  Gomulka  
di Carlo Pompei


Ho intervistato l'infermiera personale di Indro Montanelli quando il giornalista più famoso e contestato di Italia per il suo carattere (e per le sue mai nascoste simpatie politiche) venne costretto a letto con una gamba fratturata. Montanelli si ruppe un femore, il destro, ovviamente. Egli era reduce da una rovinosa caduta dalla bicicletta che usava per spostarsi tra i set cinematografici di Cinecittà. Il suo fedele cane - Gomulka (1) - gli aveva attraversato la strada (nella foto sono insieme a Cortina). Era una femmina, probabilmente il 4 zampe più amato dai propri padroni: 600 lire al giorno di riso con macinato di manzo. D'altronde pagava la Cineriz di Angelo Rizzoli...
In quei giorni d'agosto caldissimo del 1962 (2) Montanelli seguiva le riprese del suo "I sogni muoiono all'alba" (3), film non troppo riuscito sulla rivoluzione ungherese: la critica non perdonò all'autore di non aver voluto delegare la regia della trasposizione cinematografica dell'omonima rappresentazione teatrale del 1960. 
La sua infermiera abitava in via Panisperna, non lontano dall'appartamento dove pochi anni prima i "ragazzi" di Enrico Fermi elaboravano e sperimentavano teorie atomiche (4). Ogni giorno una automobile della Cineriz passava a prenderla e a ricondurla a casa. Il boom economico lo consentiva.La degenza si prolungò e, fatta salva una pausa a Cortina, Montanelli volle che ella gli prestasse ausilio finché non gli fosse stata rimossa la steccatura metallica post gesso.
Qualcuno malignò, ma Giovanna (l'infermiera) era simpatica anche a "Donna Letizia", pertanto...

Fu così che una mattina di fine ottobre, per la precisione il giorno 28, l’amata Gomulka portò i giornali a Montanelli e lui, insolitamente, lesse il titolone di prima pagina a voce alta. Ma non fu per le ricorrenza della Marcia su Roma e neanche per la incredibile coincidenza della distensione USA-URSS sulla baia dei porci.
La sera stessa, siccome era domenica, anziché della macchina della produzione, si presentò un ragazzo alla guida di una Giulietta fiammante: il "piacione" faceva il filo all'infermiera con l'automobile dell'agenzia di viaggi per la quale lavorava, la "Colosseum". La sposò l'anno successivo, nel 1963. Montanelli e Colette li salutarono, c'era anche Angelo Rizzoli quella sera. Il ragazzo, da umbro ex seminarista si improvvisò improbabile "romano de roma": "Buonasera dotto', che ne pensate?", disse battendo le nocche sulla prima pagina del giornale, usando una gestualità non abituale. "I sogni muoiono all'alba... sempre..." rispose il giornalista. Rizzoli alzò le spalle. La sera precedente era precipitato l'aereo (5) di Enrico Mattei... 


Carlo Pompei


Post Scriptum
Una sorella di mia madre, Angela, lavorava presso la clinica Villa Lidia, ove Montanelli fu ricoverato per essere ingessato (come una mummia, dicevano le comparse). Quando fu richiesta assistenza personale, mia zia fece il nome di mia madre. Ah, le raccomandazioni...
Il "piacione", invece, è mio padre, oggi hanno entrambi 80 anni e sono sposati da 51. Hanno un ottimo ricordo delle persone citate. Non sono mai stato raccomandato, nonostante Montanelli contraccambiasse la stima.
Gomulka morì nel 1966, il mio anno di  nascita.  Non è  strano che  io mi chiami  Carlo?

5) http://www.disinformazione.it/enrico_matei.htm


Carlo Pompei, classe 1966, “Romano de Roma”. Appena nato, non sapendo ancora né leggere, né scrivere, cominciò improvvisamente a disegnare. Oggi, si divide tra grafica, impaginazione, scrittura, illustrazione, informatica, insegnamento ed… ebanisteria “entry level”.


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