Ascesa e caduta di Gianni Alemanno
Sì, era il più bravo dei “colonnelli”
Fonte: https://www.facebook.com/56208847866/photos/a.10151864530537867.1073741871.56208847866/10152892268147867/?type=1&theater |
Sembra che su Gianni Alemanno si
stia per abbattere, come capita nei tifoni, la gigantesca onda d'urto, capace di mandarlo a fondo definitivamente: sui giornali infatti si legge di sospetti
viaggi all’estero e di una maxi-tangente. Abbiamo scorso anche una sua intervista
al “Foglio” dove con tono dimesso prova a difendersi, parlando di inchiesta gonfiata e di
collaboratori scelti con poca cura a causa delle emergenze (politiche,
economiche, criminali) che fin dall’inizio avrebbero aggredito la sua
“sindacatura”. Infine, sulla sua Pagina Fb spicca una foto con Borsellino, datata 1990. Una caduta di stile…
Naturalmente, ora che la nave sta
per andare a fondo, i famigerati topi, magari da lui gratificati, scappano, facendo finta di non averlo
mai conosciuto. Il che invece spiega la ragione
del nostro post. Anche chi scrive ha conosciuto Alemanno, intorno alla metà
degli anni Novanta, quando non era
sindaco, ma giovane ed emergente politico aennino. Di lui ci colpirono
due doti: la non comune e mai banale attenzione verso la cultura
politica; la volontà di costruire una destra sociale, democratica, al tempo
stesso attenta alle ragioni della comunità e dell’economia di mercato. Alemanno
era curioso, poneva domande intelligenti, leggeva, scriveva, si applicava… Certo, mantenendo alcuni tic, magari solo di approccio, tipici dell'ambiente neofascista. Comunque stessero le cose, era l’esatto contrario di
un Gianfranco Fini. Chi frequenta e/o studia i
politici, ne conosce, nella media, l’ignoranza, spesso grassa. Da questo punto di
vista Alemanno sembrava rappresentare un' eccezione.
Quel che sia successo in seguito,
non possiamo saperlo, anche perché di lì a breve le
nostre strade si divisero. Però, nel momento in cui Gianni Alemanno sta per andare a fondo e molti negano
persino di averlo conosciuto, riteniamo giusto rivendicare pubblicamente l’esatto contrario: sì lo abbiamo
conosciuto e tra i “colonnelli” di Fini era il
più bravo.
Carlo Gambescia
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