La sinistra delle tasse
Mancava solo Tito Boeri all’Inps
La sinistra è solo tasse, tasse,
tasse. Gli italiani imbevuti di cultura
familistica da questo orecchio sembrano non sentire: credono nella favoletta dello
stato-provvidenza ed, eventualmente, nella possibilità dell’ evasione-fa-da-te. Né, a dire il vero, la destra politica ed economica mostra maggiore maturità , perché
da sempre è in prima linea - politici, grandi e piccole imprese, partite Iva, perfino gli ambulanti - per papparsi, appena si presenta l'occasione, finanziamenti pubblici a pioggia: da
quello ai partiti agli sconti-Fiat fino ai contributi
per l’imprenditoria giovanile (o meno) e per la salvaguardia degli asinelli pugliesi...
Insomma, un quadro disastroso. Non si salva nessuno. In Italia un movimento dello
stesso vigore del Tea Party non sorgerà mai. La nostra, a differenza degli Stati Uniti, è la nazione dell’Individualismo Protetto e degli sprechi
di denaro pubblico, delle partecipate, delle convenzioni sanitarie. E,
ovviamente, della conseguente corruzione.
Per uscirne vivi lo stato
dovrebbe fare un bel passo indietro. Ma i primi a non volerlo sono proprio gli italiani che ingenuamente credono nella favoletta delle tasse a fin di bene. Il nostro è il paese del "lavoro per la pensioncina", "pochi ma sicuri"... E così si nazionalizza l’Ilva e si nomina alla presidenza Inps Tito Boeri, economista di sinistra dal
grilletto contributivo facile. Invece di
sciogliere un immondo baraccone pubblico che succhia denaro ai cittadini, per tornare alle mutue associative,
professionali e volontarie, Renzi (che da uomo di sinistra ha le tasse nel Dna), lo regala a un fanatico del contributo di solidarietà. Si legga qui, come Boeri vuole sanare lo “squilibrio” della macchina
mangiasoldi di via dell’Amba Aradam:
«Potrebbe perciò essere
preferibile operare con progressività, avendo aliquote
che crescono con l’importo della pensione. La progressività dovrebbe però
essere molto marcata (giungendo a chiedere un contributo sullo squilibrio fino
al 50 per cento per le pensioni più alte) per raccogliere più di 4 miliardi di
euro.
In particolare ecco come potrebbero essere strutturate le aliquote :
In particolare ecco come potrebbero essere strutturate le aliquote :
- 20 per cento dello squilibrio su
pensioni tra 2mila e 3 mila euro
- 30 per cento dello squilibrio su pensioni tra 3 mila e 5 mila
- 50 per cento dello squilibrio su pensioni superiori 5 mila»
Capito? Poveri noi.
Due cose, infine.
La prima: Che ne pensa il professor Bagnai? Bene, di sicuro. Visto che si tratta di un compagnuccio di banco (politico).
La seconda: il principio di progressività è roba da socialismo reale, introdotta nella Costituzione dai cattocomunisti per mitologiche ragioni punitive verso il “grande capitale”. Anche se, a dire il vero, non dispiaceva e dispiace anche ad alcuni politici ed economisti liberali (macro-archici, di sinistra). Nessuno è perfetto. Purtroppo.
La prima: Che ne pensa il professor Bagnai? Bene, di sicuro. Visto che si tratta di un compagnuccio di banco (politico).
La seconda: il principio di progressività è roba da socialismo reale, introdotta nella Costituzione dai cattocomunisti per mitologiche ragioni punitive verso il “grande capitale”. Anche se, a dire il vero, non dispiaceva e dispiace anche ad alcuni politici ed economisti liberali (macro-archici, di sinistra). Nessuno è perfetto. Purtroppo.
Carlo Gambescia
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