mercoledì 3 dicembre 2014

La professione dell’intellettuale
Olimpici e ribelli


Quanti  tipi di  intellettuali esistono? Innanzitutto, ci sono  gli intellettuali di successo e  di insuccesso. Il primo è famoso, un protagonista conteso dai media a prescindere: un fortunato  sempre in onda. Il secondo, può essere noto, ma solo in alcuni ambienti, cattura l’interesse dei media, soltanto quando può essere utile: un emarginato a gettone.  
Gli intellettuali di successo e di insuccesso possono essere trasversalmente  suddivisi, in olimpici e ribelli. I primi, hanno la riposta in tasca, i secondi, spesso, la pistola.  Nelle fasi di trasformazione socioculturale l’olimpico di successo, pur di restare a galla, tende a cambiare bandiera, indossando i panni del ribelle, e cercando di mescolarsi con i ribelli  di successo in ascesa. I quali  però,  una volta  in vetta, si trasformano in olimpici di successo, respingendo ai margini i ribelli di insuccesso (quelli che non ce l’hanno fatta), condannati a condividere l’amaro destino degli olimpici di insuccesso (per così dire, “retrocessi” in serie B).   E cosi via. Insomma, plus ça change, plus c'est la même chose
Si dirà che si tratta di uno schema riduttivo. Forse. Però  perché non verificarne il valore, mettendo nomi e cognomi?  La parola ai lettori.


Carlo Gambescia     

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