Scontro Renzi-Camusso
Qui comando io
Ieri, secondo alcuni osservatori, il premier Renzi avrebbe rivendicato un principio di governo profondamente liberale: quello
della neutralità del potere politico rispetto alle parti sociali. In realtà, le cose non stanno così.
Procediamo con ordine. Prima, la perentoria dichiarazione di Susanna Camusso, leader della Cgil:
«Dal palco Camusso conferma il giudizio negativo sul dl lavoro
ribadendo che aumenta la precarietà, e soprattutto punta il dito contro
"l'idea di un'autosufficienza del governo" (che "contrastiamo e
contrasteremo"), che "nega il ruolo di partecipazione e di
sostanziamento della democrazia". Che sta determinando "una torsione
democratica verso la governabilità a scapito della partecipazione". »
Ora, la secca risposta di Renzi:
«I sindacati devono capire che la musica è cambiata. Così il
premier Matteo Renzi al Tg5. E il premier insiste: "Noi stiamo
cercando di cambiare l'Italia, se i sindacati vogliono dare mano lo facciano ma
sappiano che la musica è cambiata, non possono pensare decidere o bloccare
tutto loro. Se vogliono dare mano bene ma noi non stiamo ad aspettare loro"
».
Come si può facilmente vedere, sono due posizioni
antitetiche. La Camusso
rivendica la concertazione, Renzi non ne
vuole sentir parlare.
Tutto chiaro? No. Perché va subito precisato un fatto: in Italia la concertazione non è mai esistita (*). Governo
e parti sociali (sindacati e confindustriali)
non hanno mai condiviso e
sottoscritto organici piani di sviluppo e di politica economica, implementati dal potere esecutivo, secondo
il celebre modello scandinavo. Certo, in passato si sono avuti accordi parziali tra le parti
sociali, ma mai nulla di istituzionale e definitivo.
Solita commedia degli equivoci?
Può darsi. Infatti, la Camusso evoca un modello
di relazioni immaginario, Renzi vi si oppone evocando il ruolo politicamente direttivo
del Governo, anche in economia: principio ben lontano dalla classica neutralità
liberale.
Concludendo, Camusso sogna l'isola che non c'è, Renzi è un decisionista e magari tante altre cose. Ma di certo non è un liberale.
Carlo Gambescia
Ben ritrovato. Ottimo post.
RispondiEliminaCari saluti,
Stelvio
Grazie!
RispondiEliminaRicambio il caro saluto