Polemiche
Tocqueville e Conchita Wurst
Al Visconte di Tocqueville (quello della Democrazia in America, la sottolineatura è per i nuovi
amici di Facebook) piacevano le donne. Forse
troppo. Era di sangue caliente. Ma
questa è un’altra storia… Cosa
direbbe, lui, uomo della prima metà dell’Ottocento di
Conchita Wurst, la drag queen barbuta, uscita vittoriosa da quello che una
volta era chiamato, più alla buona, Eurofestival? … Che hanno vinto i picari, i commedianti
girovaghi, gli imbonitori, i
fenomeni da baraccone.
Per quale motivo? Perché
ha vinto l’eguaglianza, l’inarrestabile
macchina a vapore dei
moderni, genialmente preconizzata
da Tocqueville. Il nostro Visconte colse
una questione fondamentale. Che
la libertà era una cosa, l’eguaglianza un’altra. E che l’homo
democraticus - da lui studiato da vicino
nell’America jacksoniana - tendeva
ad apprezzare più
l’eguaglianza che la libertà.
Lezione inestimabile. E attuale. Infatti, in una società, veramente libera, ci si liberebbe con una risata dell’ uomodonnabarbuta Conchita Wurst. E invece no. Nella società dell’eguaglianza a tutti
costi - quindi non solo formale - si
deve condividere e applaudire. Perché altrimenti che
eguaglianza sarebbe?
Qualcuno penserà : Ma come? Grazie a Conchita ha trionfato la diversità? Che c’entra l’eguaglianza? Errore. Non ha vinto la diversità ha vinto un modello di diversità, che si cerca perfino di imporre per legge. Perciò, di qui
a qualche anno, coloro che oggi non
applaudono o addirittura osano ridere, potrebbero rischiare la prigione…
Carlo Gambescia
E se il visconte, che al cristianesimo era legato dagli affetti ma non più dalla fede, l'avesse invece serbata, avrebbe tirato in ballo anche le cose ultime, e si sarebbe rifornito di estintori ad acqua santa...
RispondiEliminaGiusto :-)
RispondiEliminaOra siamo amici anche su Fb... :-))))))