Il successo di Renzi
La ragioni (possibili) di una vittoria
Renzi ha vinto le elezioni. Sarebbe ridicolo a questo punto sostenere il contrario.
Eppure quello della denigrazione è uno sport
al tanto peggio tanto meglio che tuttora affascina alcuni inguaribili giacobini
di destra e sinistra.
In realtà, quel che conta, non è recriminare
su ragioni impossibili, ma capire le ragioni
possibili di una vittoria. Gli ottanta euro? Semplicistico. La “bellezza del somaro” (nel
senso che è giovane e sveglio)? Troppo
poco. Il “messaggio di speranza", come lui stesso ha proclamato? Troppo.
Diciamo che
gli ottanta euro, hanno mostrato che la sinistra può essere capace di
fare una politica dell’offerta ( e non solo della domanda), capace di scuotere gli
elettori con un atto redistributivo; la
giovinezza gioca sempre un suo ruolo incantatore ( i media, facendo il loro mestiere ci sguazzano e
rilanciano… e non c’è nulla di male); infine, pur senza esagerare, veicolare la speranza, come anticipo di una sicurezza che
verrà, può innescare virtuosi processi di legittimazione politica
Insomma, Renzi ha vinto perché ha saputo mixare bene queste tre componenti. Mettendoci di suo il
decisionismo, per ora più apparente che reale, ma posseduto in misura sufficiente
per convincere gli elettori, come sembra, non solo di sinistra ma anche moderati.
A proposito di questo consenso
allargato, alcuni osservatori hanno sprezzantemente parlato della
nascita di una nuova Democrazia cristiana. Il paragone è storicamente ardito, però dal punto di vista
di una prudente politica, elettoralmente maggioritaria, se si vuole trasversale
(ossia essere capaci di parlare a tutti), ha un suo valore. Renzi sembra riuscire - modernizzando
la sinistra con politiche dell’offerta redistributive - dove non è riuscito Berlusconi e dove Grillo sembra cominciare a
incontrare difficoltà.
Riuscirà nell’impresa? Le parole
si trasformeranno in fatti? Molto
dipende non solo dal “fronte” interno ma
anche da ciò che Renzi
- come promette - riuscirà a realizzare
in Europa. Qui purtroppo tutto diventa
più difficile, non tanto ( o non solo) per il posto occupato
dall’Italia nella gerarchia europea dell'autorevolezza (attenzione, non tanto della forza economica...) quanto perché -soprattutto dopo la
vittoria della Merkel - non sarà facile convincere
la Germania a
mutare rotta, anche di qualche grado. Se Renzi, europeista fervente, dovesse riuscire, l’Italia avrebbe veramente trovato un leader. Perché - cosa da non dimenticare mai - è sempre la politica estera che fa la
politica interna.
Carlo Gambescia
Grazie per l'analisi. Concordo, e concordo al 230% con la chiusa: perchè Renzi ha vinto, ma ha vinto anche la Merkel, e vincere nel paese egemone conta di più che vincere in un paese subordinato.
RispondiEliminaInoltre, in qualsiasi tipo di trattativa, chi dichiara in via preliminare suo dogma teologico e premessa metodologica non voler rompere mai con la controparte difficilmente concluderà un gran che.
La trattativa interUE per "un'altra Europa" mi ricorda il dilemma interventismo/antinterventismo nella IGM. La posizione realistica era quella di Giolitti: vendiamo cara la nostra neutralità. Giolitti poi aggiungeva che lo statista più adatto per condurla al meglio non era lui, noto neutralista, ma un altro che propendesse per l'interventismo, e rendesse dunque credibile la minaccia di entrare in guerra contro gli Imperi Centrali. Aveva tutte le ragioni realistiche del mondo, ma poi il realismo s'è dovuto inchinare alla realtà...
che dire? Gli uomini non sono macchine: chi siede a un tavolo, porta con sé la sua cultura. Il realismo non è una teoria astratta, ci sono gli uomini che decidono cercando di far convergere valori e interessi (personali e comuni). Insomma, non ci sono regole fisse da applicare scientificamente. Portando alle estreme conseguenze il tuo punto di vista, il più adatto a sedersi a trattare con la Merkel, sarebbe un generale. Il che può anche essere vero: però la cosa non annullerebbe le distanze ( storiche, culturali, economiche) tra Italia e Germania, come non annullò quelle tra l'Italia del 1915 e gli altri alleati... Tutto qui.
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