Plebisciti, bugie e videotape…
Veneti siate seri
A
nostri lettori, sempre così attenti, non
sarà sfuggito questo video messo in Rete da alcuni giorni:
Nel
quale, pur in modo scherzoso, per un verso si allude alla forza trascinante
dell’idea indipendentista, addirittura capace di mettere in crisi un truce dittatore come Hitler, per l’altro si elencano, giocando sul violento
sfogo del dittatore, le prepotenze e gli
errori perpetrati da uno stato sempre più invadente verso una regione tra le più produttive.
Chi
voglia approfondire direttamente l’argomento può visitare il sito dei Promotori del
Referendum e leggere la corposa documentazione sulla necessità di fare ciao
ciao all’Italia (https://www.plebiscito.eu/public/perche-votare/le-ragioni-del-si
). Per inciso, notiamo che nella
HomePage nonostante sia in
bella evidenza un link dedicato, “Le ragioni del no”, attendono ancora di vedere la luce …
Non
desideriamo entrare nel merito della
questione politico- economica né dei risultati del plebiscito. Del resto, abbiamo già accennato alla forza economica del Veneto, frutto di una diffusa e trainante capacità
imprenditoriale, purtroppo penalizzata
da un fisco occhiuto. Così come non
possiamo non riconoscere che la tradizione della “Repubblica veneta” è
sicuramente meno inventata di altre… Tradotto: la Padania non è mai
esistita, la Serenissima
sì.
Però
vorremo fare un’osservazione, prendendo spunto proprio dal video. Cosa vogliamo dire? Che esprime una percezione sbagliata
dell’intera questione: nel senso che il Veneto non è un territorio militarmente
occupato, al servizio di una feroce macchina bellica, né
l’Italia può essere messa sullo
stesso piano del Terzo Reich.
Il
nostro è un Paese libero, così libero da consentire ai suoi
cittadini di mettere liberalmente in
discussione l’appartenenza stessa alla
Repubblica. Il che non è poco. Se
ipoteticamente, oggi Hitler fosse ancora al potere, al primo cenno di dissenso il
Veneto, se ci passa l’espressione,
verrebbe “asfaltato”. Altro che
referendum e libero dibattito…
Quindi,
Veneti, mai perdere il senso della
misura, che pur avete sempre dimostrato di possedere… Insomma, come disse
Garibaldi, a noi romani, siate seri.
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