Ode a Venezia
di Arnaldo Fusinato
È fosco l'aere, il cielo è
muto,
ed io sul tacito veron seduto,
in solitaria malinconia
ti guardo e lagrimo,
Venezia mia!
Fra i rotti nugoli
dell'occidente
il raggio perdesi del sol
morente,
e mesto sibila per l'aria
bruna
l'ultimo gemito della laguna.
Passa una gondola della
città.
"Ehi, dalla gondola,
qual novità ?"
"Il morbo infuria, il
pan ci manca,
sul ponte sventola bandiera
bianca!"
No, no, non splendere su
tanti guai,
sole d'Italia, non splender
mai;
e sulla veneta spenta fortuna
si eterni il gemito della
laguna.
Venezia! l'ultima ora è
venuta;
illustre martire, tu sei
perduta...
Il morbo infuria, il pan ti
manca,
sul ponte sventola bandiera
bianca!
Ma non le ignivome palle roventi,
né i mille fulmini su te
stridenti,
troncaro ai liberi tuoi di' lo
stame...
Viva Venezia!
Muore di fame!
Sulle tue pagine scolpisci, o
Storia,
l'altrui nequizie e la sua
gloria,
e grida ai posteri tre volte
infame
chi vuol Venezia morta di
fame!
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*********************senza "metapolitica" si finisce sempre per fare cattiva "politica"*******************
sabato 22 marzo 2014
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