Il dibattito sull’ “abolizione” del
Senato
Politica della logica
Piccola premessa. In uno dei suoi
libri più belli l’economista Giuseppe Palomba dimostrò come il dibattito politico, sul piano logico, rischiasse regolarmente di finire
dominato non dalla logica della
politica bensì dalla politica della logica, e perciò di degenerare
in
un dibattito dialettico [dove] in
mancanza della sintesi [si] procede per compromessi, [dove] il costo delle disputa diventa sempre più pesante e la patologia del ragionamento assume le forme più gravi
del cavillo, della speciosità, del sofisma (G. Palomba, Lezioni
di Economia Politica, Roma Veschi
s.d. ma 1975, pp. 33-34) .
Ora, la discussione sull’ abolizione-trasformazione del Senato in
Camera non elettiva, è una riprova, diremmo perfetta, della
degenerazione logica evidenziata da Palomba. Ce ne fossero oggi di
economisti così (ma questa è un’altra storia…).
Infatti, agitare i
fantasmi del pericolo per la democrazia (Grasso) e della svolta autoritaria (appello promosso da
Libertà e Giustizia) indica assoluta cattiva fede o, peggio, cecità ideologica Come, per contro, è
sbagliato ridurre tutta questione a un semplice problema di
tagli (Renzi ): una democrazia
funzionante non ha prezzo. Il che andrebbe spiegato anche alla destra
qualunquista, politica e giornalistica…
Pochi punti (tratti da G.
Sartori, Ingegneria costituzionale
comparata, il Mulino, Bologna 2013).
In primo luogo, non è vero che il monocameralismo sia antidemocratico.
Esiste in Danimarca, Finlandia, Grecia,
Israele, Lussemburgo, Nuova Zelanda,
Portogallo Svezia, Turchia, Islanda e Norvegia, Bulgaria, Estonia,
Lettonia, Lituania, Ungheria, Slovacchia.
In secondo luogo, il vero punto della questione non è che il bicameralismo funzioni meglio
dell’unicameralismo o viceversa, bensì che di regola una delle due camere deve sempre prevalere
sull’altra. Il bicameralismo perfetto, come quello italiano non funziona,
crea situazioni di stallo e alla
lunga determina la nascita di movimento politici antisistemici.
In terzo luogo, se al
bicameralismo perfetto, si associa, come in Italia, un sistema elettorale, che
facilità la formazione di maggioranze diverse nelle due camere, si unisce il peggio del bicameralismo
perfetto con il peggio della metodologia elettorale.
Di questi tre punti si
dovrebbe discutere, non di altro.
Purtroppo, dove prevale la
politica della logica…
Carlo Gambescia
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