Viene prima l’uovo o
la gallina?
La questione
dell’essere cittadini per nascita (ius
soli) o per discendenza (ius
sanguinis) pone un problema sociologico
“estremo”. Per dirla con una battuta, del tipo nasce
prima l’uovo o la gallina… Questione, comunque la si
metta, che può essere risolta solo in chiave normativa :
di dover essere e non di puro e sempliceessere. Ci spieghiamo meglio.
La cittadinanza per
nascita implica che scelta e libero arbitrio individuale non abbiano alcun
valore. Dal momento che la società-nazione dove si nasce è tutto,
l’individuo nulla. Tuttavia, anche quando si diviene cittadini per discendenza,
scelta e libero arbitrio individuale vanno a farsi benedire. Anche qui,
insomma, la società-nazione (rappresentata per “prolungamento” dalla famiglia)
è tutto, l’individuo nulla. Insomma, sia per lo ius
soli che per lo ius sanguinis, la società deve
sempre prevalere sulla libera scelta del singolo. Detto
altrimenti: concettualmente, l’uovo (la società) viene
prima della gallina (l’individuo). Pertanto il dibattito in corso
tra i sostenitori dello ius soli e dello ius
sanguinis risente
della comune impostazione collettivista. Il che per qualsiasi
società che si proclami libera è segno di grave
contraddizione.
Come uscire dall’impasse? Adottando il criterio opposto
- e in parte esistente - della cittadinanza per
libera domanda, ad petitionem (?), dove quel che conta
è la libera scelta dell’ individuo: voglio diventare cittadino italiano perché
amo questo paese, perché ci vivo bene, perché mi "sento"
italiano", perché ho "ragionato" sulla mia scelta,
eccetera, eccetera. Naturalmente la società (l’uovo) può porre delle condizioni
all’aspirante cittadino (la gallina), ma quel che conta è preservare
- certo sempre sul piano normativo, del dover
essere - un’
impostazione individualista ( e non collettivista) della cittadinanza.
Perché questo nostro
insistere sulla natura normativa dell'intera questione e
sull’importanza, anch'essa normativa, della scelta
individuale? Insomma, della... gallina? Perché solo la
libera scelta può produrre adesione attiva. O se si preferisce, più
romanticamente, quel libero plebiscito quotidiano, come scriveva Renan, che
contribuisce a far sì che un uovo, pardon una nazione non smetta mai
di essere tale.
Concludendo, in una
società libera, veramente libera, la gallina deve sempre
nascere prima dell’uovo.
Carlo Gambescia
***
Un grazie a Carlo Pompei
per l'interessante commento al nostro post di oggi.
(C.G.)
"Ius
abitudinis"...
di Carlo Pompei
Torniamo sullo
"ius abitudinis" (perdonate di nuovo il latino maccheronico
alla Brancaleone da Norcia) codificato dall'amico Carlo Gambescia. Dicevamo
perfezionamento additivo e sottrattivo, vale a dire che la norma che regola
l'integrazione di eventuali soggetti ex-estranei deve essere di pari rigore nei
confronti di elementi che, aventi diritto per nascita o per sangue o per
entrambi, possano perderlo per condotta lesiva della sicurezza comunitaria.
Inoltre lo ius sanguinis è primario come nobiltà, ma è secondario
cronologicamente: sarà sempre derivato da uno ius soli iniziale, cioè è più importante che la
gallina deponga l'uovo o dove lo deporrà?
Poi se la gallina
rimarrà insieme al suo pulcino, esso godrà di entrambi i diritti, ma sarà
soltanto seguace di stirpe (individuo nobile), se la gallina lo abbandonerà,
esso diverrà capostipite, cioè progenitore di stirpe o creatore di nuova
comunità, ma con il solo diritto di suolo senza nobiltà o con nobiltà
autoattribuita.
Tutto questo per
arrivare a dire che è la dignità di un individuo che ne fa un cittadino. La
dignità si eredita, ci viene concessa, si guadagna e infine si dimostra e
addirittura si esercita.
Carlo Pompei
Nessun commento:
Posta un commento