Titolo criptico. Il suo perché sarà svelato alla fine.
Diciamo subito che Giorgia Meloni non è dalla parte dell’Occidente. E mai lo sarà. Intanto ieri al cospetto del Primo ministro britannico, ha detto no sui missili a lungo raggio all’Ucraina. Si noti però il giro di parole.
“Per noi è importante che Kiev costruisca le migliori condizioni possibili per un tavolo di pace. È quello che noi abbiamo fatto aiutando l’Ucraina dall’inizio e quindi quello che ritiene di fare e quello che riesce a fare per garantire condizioni migliori possibili è benvenuto. Per quello che riguarda il tema dell’autorizzazione ai missili di lungo raggio chiaramente queste sono decisioni che prendono le singole nazioni, i singoli Paesi che forniscono questi armamenti, anche tenendo in considerazione quelle che sono le loro legislazioni di riferimento, la loro Costituzione […]. “In Italia, come voi sapete, questa autorizzazione oggi non è in discussione ma sono tutte decisioni che noi condividiamo ovviamente con i nostri alleati. Lo dico semplicemente per dire che non va letto, come invece mi è sembrato che in alcuni casi si facesse, come un indietreggiare rispetto al sostegno all’Ucraina. Chiaramente ognuno ha i propri riferimenti per prendere queste decisioni, e noi abbiamo preso la nostra, ma penso che si veda e si continui a vedere come il sostegno italiano all’Ucraina sia un sostegno a 360 gradi, che andrà avanti fin quando è necessario che ci sia quel sostegno” […]. “Anche questa posizione – ha concluso – è perfettamente condivisa anche all’interno di tutta la maggioranza di governo” (*).
Parleremmo di abilità morotea. Ma di democristiano resta solo il
dire e non dire. Che poi, per dirla alla buona, è un prendere per
scemo l’altro. Che a sua volta, prima o poi scopre “l’inghippo”. Come insegna un signore in tuba, 16° presidente degli Stati Uniti, che purtroppo non ce la fece a diventare vecchio: “Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre.” Insomma la verità si vendica sempre.
Inoltre sotto l’aspetto logico-argomentativo il valore di una dichiarazione del genere è nullo. Cosa significa "tenendo in considerazione quelle che sono le loro legislazioni di riferimento, la loro Costituzione"? . Che l’Italia "ripudia la guerra", eccetera (art. 11)?
Perfetto. Ma allora, logicamente parlando, secondo il principio di non contraddizione, A (l’Italia ripudia la guerra) non può essere uguale a B (cedere armi all’Ucraina). Come logica impone. L’articolo 11 non può valere una volta sì, una no. Altrimenti si cade nella politica della logica. Si cambia regola argomentativa di volta in volta, secondo le convenienze politiche. Bel modo di sostenere un alleato “ a trecentosessanta gradi”…
Ma lasciamo stare. E' fin troppo facile cogliere in contraddizione un politico.
Il vero punto della questione è un altro. Che al di là del fatto di tenere buoni gli alleati di governo, in particolare il filorusso Salvini, Giorgia Meloni, dal momento che proviene dal Movimento Sociale, partito che a sua volta rinacque dalle ceneri del fascismo, per tradizione politica non è sicuramente dalla parte dell’Occidente.
Se
inizialmente si è schierata dalla parte dell’Ucraina, lo ha fatto per
pura convenienza politica. Finge. In realtà, non “sente” l’aggressione russa
come una minaccia all'Occidente, prima che geopolitica, culturale. Il
suo “istinto” politico dice no. Quindi dissimula. Arte in cui è abilissima.
Si rifletta su un punto. La Russia di oggi si proclama tradizionalista. A dire il vero i tradizionalisti seri potrebbero offendersi. In realtà si rifiuta il pluralismo del mondo moderno. Sarebbe più corretto parlare di reazione politica. Di ritorno ai valori pre 1789. Sulla questione, la Russia, come del resto, prova la sua storia, a parte il piccolo incidente di percorso sovietico, è coerentissima. E di conseguenza odia l’Occidente, simbolo della modernità liberale. E Giorgia Meloni non difende gli stessi valori? Dio, patria e famiglia? Nel senso reazionario e antipluralista del solo un dio, solo una patria, solo una famiglia. Pertanto – il lettore prenda nota – Giorgia Meloni prima o poi tornerà a casa. Casa Russia.
Ovviamente, non sarà subito. Però una vittoria di Trump potrebbe favorire un cambiamento di scenario, in chiave filorussa, anche in Italia e in Europa.
Trump è un altro tradizionalista (a parole ovviamente… ), pardon reazionario, e quel che peggio un isolazionista: una forma di nazionalismo che affligge le grandi potenze, quelle che hanno i requisiti economici per farcela da sole. Però – ecco la controindicazione – sfasciando tutto il resto: commercio mondiale, pluralismo politico e sociale, e così via. Trump ritiene di poter costringere l’Ucraina a cedere alla Russia. Anche per Trump la parola Occidente è una parola vuota.
Giorgia Meloni perciò prende tempo. Resta in attesa. Si noti, lei sempre pronta ad aggredire Macron, leader liberale e occidentalista, ha subito senza fare un fiato l’ordine di cattura russo contro due giornalisti italiani che svolgevano semplicemente il proprio lavoro. Se Macron si fosse preso, diciamo, la stessa libertà, la Meloni avrebbe ammassato truppe italiane al confine.
Si dirà che sono dettagli. Però significativi.
Quel che stiamo per dire può apparire banale. Cosa rispose lo scorpione alla rana, dopo averla punta? “ Non posso farci nulla, è la mia natura!”. E così rana e scorpione finirono in fondo al fiume.
Ecco, come lo scorpione, senza badare alle conseguenze, Giorgia Meloni, era ed è contro l’Occidente. È la sua natura. Di fascista.
Carlo Gambescia
L'ambivalenza della Meloni sull'Ucraina dà adito a sospetti su dove realmente voglia portare il Paese. Sono d'accordo con lei: sta tenendo i piedi in due staffe perché se dovesse prevalere Putin, lei è pronta.
RispondiEliminaIl che - purtroppo - indica il possesso di una certa astuzia politica. Usata però nella direzione sbagliata. Una "volpe"(secondo la definzione di Machiavelli e Pareto) come Giorgia Meloni rappresenta un pericolo per la liberal-democrazia. Ne usa i mezzi, largheggiando in populismo, per rovesciarla. Grazie del commento
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