giovedì 16 marzo 2023

Risorgimento senza eroi?

 


Alessandro Campi sembra nutrire vocazione necroforica, e fin da giovane. Anzi, correggo il tiro:  vocazione spengleriana. Non resiste al fascino della decadenza.

Forse esagero, però ricordo ancora, quando più di trent’anni fa, il buon Marco Tarchi fece un passo indietro da direttore della seconda serie di “Elementi”, lo scatto felino di Campi per succedergli. La rivista, già decotta, con linea editoriale sulla falsariga della debenoistiana “Éléments “, da Firenze si spostò a Perugia: uscirono pochi altri fascicoli e malinconicamente chiuse i battenti. Il tramonto dell’ “anti-occidente”.

Dopo di che, per Campi fu tutto un turbinio di riviste, fondazioni, comitati, sottocomitati, eccetera, in sequenza spengleriana: ascesa, trionfo e ineluttabile decadenza.

Da ultima, la “Rivista di politica”, ovviamente con inevitabile fondazione, che, per ora, sembra essere la più longeva fra tutte le sue iniziative, forse per le caratteristiche di oroscopo politologico quadrimestrale. Chi non sbircia mai gli oroscopi?

Si spera però che la stessa sorte non tocchi all’Istituto per la storia del Risorgimento italiano. Dal momento che il Ministro della Cultura Sangiuliano ( che in sei anni ha scritto cinque biografie: Putin, Hillary Clinton, Trump, Xi Jinping, Reagan) ha nominato Campi, lo Spengler perugino (il che a destra, si badi, suona come un complimento), commissario, con scadenza al 31 dicembre 2023.

Tra l’altro, al momento, Campi è anche “amministratore unico” dell’Aur (Agenzia Umbria Ricerche), dopo esserne stato commissario. Evidentemente, dopo Machiavelli, si sta anche specializzando nel ramo salvataggi. Al momento, l’Aur, sembra essere in fase di rilancio. Complimenti.

Anche l’Istituto romano, con sede prestigiosa al Vittoriano, avrebbe bisogno di vitamine. Perché si dibatte da alcuni anni in una profonda crisi economica. Con sindacati, burocrati e lavoratori sul piede di guerra, nonché contenziosi di vario genere, non di facile soluzione (*).

Insomma, la struttura dei due istituti sembra essere molto diversa: una cosa è un ente di ricerca regionale, un’altra un istituto storico di rilevanza nazionale e internazionale, dai compiti istituzionali molto estesi (**) e  in un mare di guai, per dirla alla buona. Comunque sia, i miei auguri a Campi.

Conoscendolo, sono sicuro che sarà sceso a Roma sulle note della “Marcia di Esculapio”. Per capirsi: la colonna sonora del “ Prof. dott. Guido Tersilli primario della clinica Villa Celeste”, che risuonava  quando Sordi in camice bianco, e codazzo di assistenti, passava in rassegna le sue truppe ospedaliere, saltellando da un paziente all’altro.

Però questa volta le musiche di Piero Piccioni potrebbero non bastare. Per carità: “Potrebbero”. Ripeto, auguro ogni fortuna al professore perugino.  Come noto, Alberto Sordi è tuttora nel cuore  degli italiani.  

Anche se le sorti, ora in declino, dell’Istituto, sembrano riflettere i destini professionali dei direttori del dopoguerra. Sia chiaro:  sono solo opinioni, posso sbagliarmi.  Come dice papa Francesco: "Chi sono io, eccetera, eccetera".  Perciò figurarsi io che non sono niente.

Però, per onestà (poi deciderà il lettore), ecco i nomi in successione: Gaetano De Sanctis, storico dell’antichità di fama mondiale, un gigante; Alberto Maria Ghisalberti, rifondatore della storia del Risorgimento e grandissimo organizzatore; Emilia Morelli, sua eccentrica ma brillantissima allieva.

Poi via via Giuseppe Talamo e Romano Ugolini, due decorosi storici del Risorgimento, Francesco Paolo Tronca, già prefetto, Carmine Pinto, storico post coloniale del brigantaggio meridionale, Anna Maria Buzzi, dirigente di alto grado dei Beni Culturali, infine Alessandro Campi, professore di scienza politica e opinionista televisivo. Per la precisione: Pinto direttore, Tronca, Buzzi, Campi commissari.

Che dire? Riassumendo, da De Sanctis a Campi. Valuti il lettore.

Non so per quale ragione, forse perché in tema, mi torna in mente il titolo di un libro di Gobetti. Però vi aggiungo un doveroso punto interrogativo:  Risorgimento senza eroi?

Carlo Gambescia

(*) Qui: http://www.risorgimento.it/public/mcrrweb/documenti/pdf/Cisl%20istituto%20storia%20risorgimento.pdf . E qui:  https://www.agenziacult.it/mic/istituto-per-risorgimento-buzzi-commissario/ .

(**)   Qui: http://www.risorgimento.it/  .

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