La prima reazione è di interrogarsi su che razza di paese sia l’Italia che consente a un uomo primitivo di diventare Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare. Un inciso per i fascisti che lo adorano: persino il nazional-imperialista Mussolini, si accontentò della denominazione, neutralissima, di Ministero dell’Agricoltura e delle foreste.
Parliamo ovviamente del cognato di Giorgia Meloni: Francesco Lollobrigida da Tivoli. Che ieri si è addirittura vantato di avere introdotto per Ddl il divieto alla produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici: “L’Italia è la prima nazione che dice di no alla carne sintetica con un provvedimento ufficiale”.
Ora di carne e altro cibo sintetico chi scrive non sa nulla e neppure ha le competenze eccetera, eccetera (*), però crede di sapere una cosa: che si tratta di un business molto interessante che si va sviluppando velocemente in tutto il mondo, e che a causa del Ddl Lollobrigida, tra qualche anno, l’Italia si ritroverà in fondo alla fila. A partire dalla ricerca in tale ambito. Perché “no party, no finanziamenti, pubblici e privati”.
E qui si torna all’einaudiano conoscere per deliberare. Perché studiare se poi gli studi non servono a nulla perché si vieta la commercializzazione, eccetera, eccetera?
Che cos’è l’arcaismo? I lessici scrivono che in psicologia questa definizione rinvia “a modelli di comportamento o tendenze individuali o sociali, analoghi a quelli dei primitivi, dovuti a inclinazioni più o meno latenti che risalgono alla storia remota del genere umano”. Una di queste di tendenze è la paura per ciò che non conosciamo.
Come ne è uscito fuori l’uomo? Come ha fatto da “arcaico” a diventare “moderno”? Studiando e ricercando in una società libera. Co-no-scen-do.
Ciò significa che Francesco Lollobrigida da Tivoli, oltre ad aver saltato a scuola la lezione sulla storia dell’Illuminismo, o forse proprio per questo, ragiona in modo arcaico.
Perché come i difensori della teoria tolemaica, non ammette che si possano sostenere tesi contrarie. Ovviamente, come la Chiesa tolemaica che condannò Galileo (piaccia o meno ma è agli atti…), anche Lollobrigida evoca la protezione della salute, non dell’anima, ma fisica. Non sia mai… Che grande altruista…
In realtà la domanda da porsi è un’altra: se si sbatte la porta in faccia alla ricerca, come si può sapere se i cibi sintetici fanno male alla salute?
Il no di Lollobrigida è una specie di a priori: un fatto pregiudiziale invocato da chi non crede nella libertà scientifica e anche di mercato. Al riguardo non si dimentichi il favore fatto ai produttori italiani di carni, diciamo “tradizionali”: puro protezionismo. La cognata, Giorgia Meloni, ha subito festeggiato con la Coldiretti: Cric e Croc… Niente transizione verde questa volta… La bistecca sostenibile non piace. Quando si dice il caso…
Concludendo, roba da cavernicoli. O per metterla sul dotto: arcaismo alimentare. In cravatta, ma arcaismo.
Carlo Gambescia
(*) Qui alcune informazioni in materia: https://www.corriere.it/cook/news/23_marzo_29/cibi-sintetici-cosa-sono-legge-d5fe492e-cda1-11ed-ab8e-1e4a885c119f.shtml .
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