domenica 19 marzo 2023

Liberalismo eroico o liberalismo da terza età?

 


Alessandro Litta Modignani, persona degnissima e intellettuale che stimo, ieri, a proposito dell’ articolo sul mandato di arresto per Putin (*), ha lasciato il seguente commento:

“Ma niente affatto. Certo che bisogna armare l’Ucraina. Ma questo mandato di cattura internazionale è una sconfitta politica e morale, per Putin ei suoi, agli occhi di tutte le opinioni pubbliche occidentali. Rapiscono i bambini, per russificarli! Questo, lo può capire chiunque. Da oggi Putin è più isolato e i putiniani occidentali più deboli. È una risultato importante, e mi meraviglia molto che tu non sappia cogliere questo aspetto”.

Anticipo che sto per rispondere con una specie di “enciclica”, cioè con un post che per lunghezza supererà il commento di Alessandro. Il che non è molto corretto e neppure elegante. Però la questione abbordata – quella della sconfitta politica e morale – è di interesse generale. Vale perciò la fatica di una riflessione più ampia.

Sparo subito alzo zero. Hitler è stato sconfitto moralmente o sul campo? Quando si rifiuta la concezione liberale, che si nutre del giudizio di una pubblica opinione informata, come nel caso di Hitler e di Putin, esiste un solo tipo di sconfitta, né politica, né morale, ma sul campo. Lo stesso terreno sul quale Hitler fu battuto. Ferro e fuoco. Putin non capisce altro “linguaggio”. Altrimenti, per dirla con grande semplicità, se avesse temuto l’isolamento politico e morale, non avrebbe fatto quel che ha fatto.

Perciò, piaccia o meno, in questo momento, più che a Kant si deve guardare a Machiavelli.

Quanto all’isolamento dei putiniani occidentali, sarei più cauto, soprattutto alla luce dei sondaggi d’opinione e dei commenti sui social che evidenziano un limaccioso pacifismo nel quale la propaganda filorussa sguazza e fa proseliti.

Purtroppo, il liberalismo di oggi, un gran minestrone ideologico (sovranista a destra, egualitarista a sinistra), non solo non è archico, nel senso di non essere capace apprezzare la lezione “del brigante e mezzo a brigante”, di Machiavelli e Churchill, ma si rifugia in un idealismo ipocrita, che ci sta portando alla rovina – questa sì – politica e morale.

Perché non è vero che stiamo armando l’Ucraina: prima ipocrisia. O comunque, finora, non l’abbiamo armata a dovere, nel senso di mettere Kiev nelle condizioni di respingere i russi in tempi brevi oltre i confini dell’Ucraina. Si cincischia, con le sanzioni economiche e morali-penali, per guadagnare tempo, sperando che la Russia si stanchi: seconda ipocrisia.

Il che è un segno di grande debolezza politica, perché non si dice la verità alla gente: che purtroppo le guerre non si vincono con i mandati di arresto ma a fuciliate. E per quale ragione si mente? Per paura di perdere consenso.

Ma c’è dell’altro: al tempo stesso non si fa nulla per battere la Russia, sicché i tempi del conflitto rischiano di allungarsi a dismisura, moltiplicando le perdite umane: le stesse perdite, come si ripete, che si vogliono evitare.

Si tratta di un combinato disposto – non si vuole la pace ma neppure la guerra – che favorisce chi non ha paura della guerra, o che comunque si mostra più fermo dell’Occidente: la Russia. Che, come abbiamo scritto più volte, usa la minaccia della guerra non convenzionale, per poter avere le mani libere sul piano della guerra convenzionale (**).

L’Occidente – e di tempo ne ha avuto – avrebbe dovuto chiarire, ancora prima dell’invasione russa, che si sarebbe battuto con l’Ucraina, al di là dei cavilli Nato,  per respingere le truppe russe oltre i confini, ma in modo esclusivamente convenzionale, lasciando alla Russia la responsabilità “storica” di usare armi non convenzionali.

Per contro, accettando le regole della corsa retorico-verbale al rialzo sull’Armageddon prossimo venturo imposte dai russi, si è lasciata a Mosca l’iniziativa. E soprattutto si è persa l’occasione di respingere  subito i russi oltre confini violati. Come? Se necessario con un’offensiva Nato, convenzionale, ancorata al rifiuto di usare armi non convenzionali. Lasciando ai russi, come detto, la responsabilità “storica” dell’opzione non convenzionale.

Invece, ora, come si legge tra le righe delle dichiarazioni ufficiali, alla Nato mancano addirittura le munizioni. Che fortunatamente sembrano mancare anche ai russi. Il che però deve far riflettere sul fatto che se ci si fosse armati adeguatamente, già anni prima, la Russia ora si leccherebbe le ferite. E a cuccia.

E la colpa di tutto questo, dispiace dirlo, è di quei liberali che ora parlano, quasi a consolarsi, di sconfitte morali e politiche a proposito del mandato di cattura contro Putin.

Purtroppo quel è mancato in questa crisi, fin dall’inizio, è il ruolo giocato da un liberalismo eroico. Capace di accettare – nessuno lo nega – i rischi e i pericoli della sfida sulle armi non convenzionali. Mi si permette un’espressione volgare? E’ mancato un liberalismo con le palle.

Parliamo dello stesso coraggio mostrato dai costituenti di Cadice, dagli sfortunati decabristi, dai libertadores sudamericani, dai Santorre di Santarosa, dai Pellegrino Rossi, dai Lincoln, dai Cavour, dai Churchill. Per fare solo qualche nome. Si guardi infine alle costituzionalizzazioni ottocentesche e al tributo di sangue pagato dai liberali.

Sappiamo benissimo di essere retorici, ma di queste cose nessuno più parla. Ormai in Occidente domina una specie di liberalsocialismo globale, un welfarismo gelatinoso, che accomuna destra e sinistra. Ci si occupa solo di pensioni, assistenza medica, di specie protette, anche umane, e così via.

Si rifletta su un punto: la destra il welfare vuole riservarlo, come da noi, solo agli italiani, la sinistra anche ai non italiani. Ma sempre di welfare si tratta. Di una costosa fonte di consenso che mai deve inaridirsi, anche a costo di passare per vigliacchi… Che tristezza.

Insomma, siamo davanti a  un liberalismo senza spada, brontolone, moralista, pauroso, un liberalismo da terza età. Di cui la Russia si sta prendendo gioco.

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://cargambesciametapolitics.altervista.org/autorete-il-mandato-di-arresto-per-putin/ .

(**) Qui: https://cargambesciametapolitics.altervista.org/ucraina-missili-e-piagnoni/ ;https://cargambesciametapolitics.altervista.org/guerre-reali-e-guerre-immaginarie/ .

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