Mussolini ha sempre ragione
Chiocci, Veneziani e la pastorale della Croce
Un
mio amico, editore di destra, non si
stancava di ripetere, che quando metteva Mussolini in copertina, vendeva più
copie. Ed è quel che ha fatto oggi il “Tempo” con un occhio al
portafogli. Ovviamente, per darsi una patina pseudoculturale, Chiocci ha affiancato al testone del duce un “pezzo” in stile Bagaglino
Filosofico (si noti l'ossimoro) di Marcello Veneziani.
Quale
sarebbe la tesi del Pingitore che strombazza di aver letto Nietzsche? Che il duce in prima pagina, gli antifascisti se
lo sono meritato. Perché? Non smettendo da più di settant’anni di evocare il pericolo fascista, gli “anti”
avrebbero prolungato, ideologicamente, la vita
dell’ "Uomo della Provvidenza " (il lettore prende nota della definizione...), provocando ondate di empatia, così per
rimbalzo collettivo. Per parafrasare Benedetto Croce: il fascismo da malattia morale a malattia contagiosa dell'antifascismo... Quando si dice il destino cinico e baro. Qualcuno, nell' Aldilà, avvisi anche Renzo De Felice.
Del
resto, da duemila anni, i perdenti sono sempre più
simpatici dei vincitori. La genealogia del
concetto è cristiana, rinvia allo
stilema della croce: a quella, che
Nietzsche - che l’intellettuale di
Bisceglie dichiara di conoscere bene - liquidava
come ideologia del risentimento dei deboli verso i forti: delle folle cristiane verso
le aristocrazie pagane.
Insomma,
Mussolini, come nuovo Cristo sulla Croce. In
effetti, da morto, lo appesero al palo
di una pompa della benzina. Con intorno la folla che gridava crucifige. Proprio
come fanno gli antifascisti oggi. Il che spiegherebbe il risentimento, per empatia, dei neofascisti.
Il
punto è che Nietzsche tifava per i pagani,
mentre Veneziani, che dice di averlo letto, per i cristiani. I conti non tornano. Però, a pensarci bene, chi firmò il Concordato? Mussolini. Innalzato, negli ambienti vaticani, a "Uomo della Provvidenza".
Concludendo,
per parlare difficile, la prima pagina
del “Tempo” dedicata a Mussolini è pura pastorale della Croce. Qualcuno
lo spieghi a Chiocci. E pure a Veneziani.
Carlo Gambescia