Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia
Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI
CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C .P.P.)
L'anno 2017, lunedì 4 dicembre, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso
dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura
riservata n. della procedura riservata n. 945/3, autorizzazione NATO n. 219/2a
[Operazione “FOLLOW UP” , N.d.V.] è stata intercettata in data
03/12/2017, ore 16,25 la seguente conversazione telefonica tra le utenze
333.***, intestata a FINZI MATTIA, SEGRETARIO DEL PARTITO DEMOCRATICO e 356***,
intestata a SENSINI FABIO. Si riporta di seguito la trascrizione integrale
della conversazione summenzionata:
[omissis]
FINZI MATTIA: “Perché questa
coltellata alla schiena, perché? Eh? E tu, tu che ci stai a fare?”
SENSINI FABIO: “Mattia,
calmati.”
FINZI MATTIA: “Calmati?
Calmati? La FIAT
mi si mette contro e io mi calmo?”
SENSINI FABIO: “Capisco, ma…”
FINZI MATTIA: “…ma cosa,
cosa?! Prima comincia Napo…”
SENSINI FABIO: “…quello è un
poveraccio, Mattia, un caso umano, lo prendi sul serio?”
FINZI MATTIA: “Sì che lo
prendo sul serio! Sarà un drogato, un disgraziato, un caso umano, però si
chiama Anelli, o no? E chi l’ha invitato in televisione a dire che io mi
piaccio troppo? Che sono un provinciale? Che non sono Macron ma Micron?”
SENSINI FABIO: “Napo non
sposta neanche tre voti, ma dai.”
FINZI MATTIA: “Non sposta
neanche il suo, secondo te vota, quello? Il messaggio mafioso però lo manda,
eccome se lo manda.”
SENSINI FABIO [pausa]: “Questo sì. Tant’è vero che…”
FINZI MATTIA: “…tant’è vero
che dopo arriva Tarchionne e dice che da quando non sono più Presidente del
Consiglio ‘ho perso qualcosa’. Con tutto quello che gli ho dato, Cristo che
infame…”
SENSINI FABIO [lunga pausa] “Senti, Mattia…”
FINZI MATTIA: “Senti cosa?”
SENSINI FABIO: “Non te ne
volevo parlare, perché ancora non ho informazioni attendibili.”
FINZI MATTIA: “Dai.”
SENSINI FABIO:
“Nell’intervista di Tarchionne. L’hai vista la frase chiave?”
FINZI MATTIA: “ ‘Se si sia comportato bene o meno non saprei
nemmeno dirlo: so che la sinistra sta cercando di definirsi come identità, è
piuttosto penoso’ “.
SENSINI FABIO: “No. ‘Vivo metà della mia vita negli Usa’ “.
FINZI MATTIA [lunga pausa]: “Ah.”
SENSINI FABIO: “Eh già.”
FINZI MATTIA: “Cioè tu dici
che gli americani…”
SENSINI FABIO: “…che gli
americani ci mollano? Non lo so, Mattia. Bisogna vedere quali americani.”
FINZI MATTIA: “Come quali
americani, i nostri!”
SENSINI FABIO: “Decidono
ancora chi prendere e chi lasciare, i nostri? E’ quello, il punto.”
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...