mercoledì 13 dicembre 2017

Sallusti, Belpietro, Feltri e compagnia cantante
Liberali alle vongole



Oggi “Libero” giustifica  lo sciopero dei medici  e chiede più soldi per la sanità pubblica.  Però nella stessa pagina  difende Trump che vuole abbassare le tasse, contro  Padoan che invece gli consiglia il contrario. Sul “Giornale”,  Sallusti  duetta con Di Maio sulla chiusura festiva dei negozi. Invece sulla “Verità” ci si batte per il posto fisso.  Sul “Tempo”, giornale però fascistoide,  Arturo Diaconale, direttore della liberale “ Opinione delle libertà” e responsabile stampa della Lazio (Lotito chiamò, lo sventurato rispose),  si lascia andare al peggior  complottismo sportivo in stile calcio-leghista al contrario.  Infine,  il “Quotidiano nazionale”, nelle sue tre versioni (“Giorno-“Nazione”-“Resto del Carlino”), resta il giornale italiano meno appetibile in assoluto. Come asseriva un mio colto amico: “Non dice un cazzo” (pardon).  
Certo,  resterebbe  il “Foglio”,  che a dire il vero  ce la mette tutta per vitaminizzare l’esangue liberalismo italiano,  ma in quanti siamo a leggerlo? Quanti hanno tre dottorati in filosofia politica, storia e scienze politiche ?  Diciamo che è "bello e impossibile".  Non per tutti, insomma. 
In sintesi, questa è la stampa che dovrebbe appoggiare elettoralmente il centro-destra e far crescere i suoi lettori-elettori. Un' area politica dove il liberalismo, almeno a sentire Berlusconi, dovrebbe essere di casa. E invece siamo davanti a giornali, piagnoni, assistenzialisti, razzisti. Perché?   
Montanelli, storico fondatore del “Giornale (nuovo) ” sosteneva che  i suoi lettori, erano più a destra e assai  meno liberali di lui e con il complesso dei fascistissimi treni in orario.  E che quindi si doveva dirozzarli, eccetera, eccetera. E soprattutto: “Mai  vellicarne i bassi istinti”. Queste le sue conclusioni.
Oggi invece direttori come Sallusti,  Belpietro, Feltri e compagnia cantante fanno l’esatto contrario. L’e-lettore crede che sia possibile diminuire le tasse e aumentare le pensioni? Perché no.  L’e-lettore crede che la sanità pubblica non funzioni a causa degli insufficienti  finanziamenti statali? Perché no. L’e-lettore crede che il posto fisso sia la soluzione dei mali italiani? Perché no. L'e-lettore crede che l'immigrato rubi case e  posti di lavoro agli italiani? Perché no. E così via…
Qual è la morale?  Che i "mezzi" giornalistici  ci sarebbero,  quel che invece manca è la materia prima:  i giornalisti liberali. E cosa ancora più grave,  i lettori liberali.  Una tragedia.


Carlo Gambescia