Sallusti, Belpietro, Feltri e compagnia cantante
Liberali alle vongole
Oggi
“Libero” giustifica lo sciopero dei
medici e chiede più soldi per la sanità
pubblica. Però nella stessa pagina difende Trump che vuole abbassare le tasse, contro Padoan che invece gli consiglia il contrario. Sul
“Giornale”, Sallusti duetta con Di Maio sulla chiusura festiva dei
negozi. Invece sulla “Verità” ci si batte per il posto fisso. Sul “Tempo”, giornale però fascistoide, Arturo Diaconale, direttore
della liberale “ Opinione delle libertà” e responsabile stampa della Lazio (Lotito chiamò, lo sventurato rispose), si lascia andare al peggior complottismo sportivo in stile calcio-leghista
al contrario. Infine, il “Quotidiano
nazionale”, nelle sue tre versioni (“Giorno-“Nazione”-“Resto del Carlino”), resta il giornale italiano meno appetibile in assoluto. Come asseriva un mio colto amico:
“Non dice un cazzo” (pardon).
Certo, resterebbe il “Foglio”, che a
dire il vero ce la mette tutta per
vitaminizzare l’esangue liberalismo italiano,
ma in quanti siamo a leggerlo? Quanti hanno tre dottorati in
filosofia politica, storia e scienze politiche ? Diciamo che è "bello e impossibile". Non per tutti, insomma.
In sintesi, questa è la stampa che dovrebbe appoggiare elettoralmente il
centro-destra e far crescere i suoi lettori-elettori. Un' area politica dove il
liberalismo, almeno a sentire Berlusconi, dovrebbe essere di casa. E invece
siamo davanti a giornali, piagnoni,
assistenzialisti, razzisti. Perché?
Montanelli,
storico fondatore del “Giornale (nuovo) ” sosteneva che i suoi lettori, erano più a destra e assai meno liberali di lui e con il complesso dei fascistissimi treni in orario. E che quindi si doveva dirozzarli, eccetera, eccetera. E soprattutto: “Mai vellicarne i bassi istinti”. Queste le sue
conclusioni.
Oggi
invece direttori come Sallusti, Belpietro, Feltri e compagnia cantante fanno l’esatto
contrario. L’e-lettore crede che sia possibile diminuire le tasse e aumentare le
pensioni? Perché no. L’e-lettore crede che
la sanità pubblica non funzioni a causa degli insufficienti finanziamenti statali? Perché no. L’e-lettore
crede che il posto fisso sia la soluzione dei mali italiani? Perché no. L'e-lettore crede che l'immigrato rubi case e posti di lavoro agli italiani? Perché no. E
così via…
Qual
è la morale? Che i "mezzi" giornalistici ci sarebbero, quel che invece manca è la materia prima: i giornalisti liberali. E cosa
ancora più grave, i lettori liberali. Una
tragedia.
Carlo Gambescia