domenica 31 dicembre 2017

Elezioni politiche 2018 
 "Tranquilli", non vincerà nessuno



Gli osservatori politici sembrano aver  finalmente scoperto l’importanza della quota uninominale. Troppo tardi.   Già un mese fa,   uno studio  della Camera dei Deputati  ha giustamente evidenziato sulla base dei voti ottenuti nel 2013, come la conquista del 40 per cento dei voti  può nella migliore delle ipotesi fornire  una risicata maggioranza (1).  Tradotto:   la quota uninominale o maggioritaria (alla camera 232 seggi su 630), prevista dal Rosatellum proporzionalista,  è troppo ridotta per garantire il  premio "occulto" racchiuso nel  maggioritario, dove vince, a prescindere dai voti totali ricevuti dal partito che si rappresenta sul piano nazionale, soggetti a dispersione,  il candidato più votato nel collegio, quindi con maggiore concentrazione di voti in ambito locale.
Il vero  punto dolente  è  che, stando alla media dei sondaggi,  nessuna coalizione (o partito) sembra in grado di conseguire  il 75 per cento  dei 232  collegi uninominali.  Di più:  ammesso e non concesso, che  una  coalizione ( o un partito)  riesca a tagliare il  traguardo del premio "occulto" maggioritario,   non è detto,  come spiegheremo, che dalle urne possa uscire una maggioranza stabile.
Proprio ieri sul “Messaggero”, nonostante il titolo incoraggiante, rivolto ai  moderati italiani (2), si osservava  malinconicamente che, in termini previsionali, alla Camera,  una vittoria del  centrodestra, dato dalla media dei sondaggi intorno  al 35  per cento,  si tradurrebbe, per eccesso, ossia dando per sicuri anche i collegi uninominali incerti,  in  266 seggi ( proporzionale + uninominale ). Pertanto, saremmo ben lontani dalla maggioranza di 316.  Per non parlare dei seggi conseguibili, largamente inferiori, dagli altri partiti.
Del resto, anche un governo Berlusconi-Renzi, del quale, paventandolo,  si chiacchiera tanto,  rischia di essere irrealizzabile,  perché  la somma dei seggi  di Forza Italia (123, dal momento che gli altri partiti del centrodestra si chiamerebbero fuori)  e quelli del centrosinistra  (187, ma anche qui vanno considerati gli oppositori interni, oltre a quelli esterni di  Liberi e Uguali, circa 30 seggi ), risulta  pari a 310. Inoltre, stando sempre alla media dei sondaggi, sarebbe impossibile  anche  la nascita di un governo  monocolore cinquestelle (140 deputati,  partito dato al 27 per cento) o in alleanza con Liberi e Uguali (30 deputati, dato  al 7 per cento).  Ciò significa, tra l'altro, che neppure il centrosinistra, anche allargato, avrebbe la forza per governare da solo.  A meno che,  dopo il voto,  Renzi  non decida, improvvisamente, di   allearsi   con Grillo e Grasso...  Ammessa e non concessa, la disponibilità  di  grillini e libero-ugualitari  a  governare con l'ex sindaco di Firenze. 
Dicevamo della riscoperta dell'importanza dei collegi uninominali.  Il centrodestra potrebbe garantirsi una maggioranza  alla Camera, solo nel caso riuscisse a vincere nel 75 per cento dei collegi uninominali,  pari a 175 seggi:  con 50 seggi in più (rispetto ai 266, previsionali, media sondaggi), giungerebbe  a 316 deputati.  Come però  si può notare, si tratta di  una maggioranza assai  risicata. E, diciamolo pure, divisa al suo interno.
Quanto al Senato, i numeri più o meno sono  gli stessi, con una probabile penalizzazione per i pentastellati, assai graditi  ai  giovani al di sotto dei venticinque anni, giovani  che però non votano per la "Camera Alta". Il che rende ancora più difficile, passando alla "Camera Bassa", l'ipotesi a nostro avviso fantasiosa, ma da alcuni concretamente temuta,  di un governo Di Battista-Salvini,  per ora invece  fermo, stando alla media dei sondaggi, a un totale di  247 seggi: 107 Lega, 140 M5S (3) . 
In conclusione,  l’ Italia si è data una pessima legge elettorale, dall'impianto proporzionalista. Ed ormai  inutile piangere sui collegi uninominali "versati"...  Escludendo i miracoli,  una cosa è certa, dalle urne non uscirà, in modo chiaro e netto, alcun vincitore.
Dimenticavamo,  buon 2018 a tutti.

Carlo Gambescia


               
(1)

(2) http://www.ilmessaggero.it/primopiano/politica/camera_il_centrodestra_vicino_alla_maggioranza-3454581.html
(3) Ringrazio  Alberto Usuardi per aver  segnalato la  questione in un commento su Fb.