Il centrodestra cerca un leader
E tu di che Mara sei?
Ieri
su “Il Foglio”, che meritoriamente, sebbene sottovoce (almeno cosi sembra),
ha sollevato la questione di un leader per il centrodestra “per non affogare nella bolla salviniana”, è apparsa l’intervista a Giovanni Orsina e Angelo Panebianco (*). Succo: Berlusconi
come prodotto politico è scaduto da un pezzo; i colonnelli e post-colonnelli (Meloni,
Fitto, Alfano, Toti), oggi, in ordine sparso, non sono all’altezza; agenda
liberale chiusa, forse per sempre: “l’impopolarità spaventa” (Panebianco), dal
momento che "si tratta di far arrabbiare un po’ di gente nel breve periodo per avere enormi vantaggi e
popolarità nel lungo periodo” (Orsina). Nelle sondaggio-democrazie non c’è pazienza,
insomma. La scoperta dell’acqua calda.
Sul
possibile identikit del leader, Panebianco tace, e giustamente. Mentre
Orsina si sbilancia anche troppo: dovrebbe essere giovane, addirittura sotto i
trenta, dalle “enormi capacità comunicative”, “spontaneo e sorgivo”, “ci vorrebbe un altro
Renzi o un Craxi”. Mah…
Nella
chiusa, sempre Orsina, il più loquace, visto che Berlusconi non vuole sentir
parlare di primarie, suggerisce di opporre
a Salvini, un leader da “
fabbricare in laboratorio”, (Berlusconi potrebbe
“se ne avesse voglia - cosa di cui dubito”). Chi? Mara Carfagna, facendola girare in televisione, eccetera, per
dire le stesse cose di Salvini, ma in modo educato. Mah… Il medium è il messaggio, disse un tale… E la
televisione o è urlata e/o innaffiata da copiose lacrime o non è Quindi , anche se non interpellati, proponiamo un’altra Mara. La Venier.
Carlo Gambescia
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