Sassolini
Lettera agli amici che non hanno ancora capito
nulla di me…
di Dalmazio Frau
Carissimi,
Qualcuno ha mai letto la poesia di
William Butler Yeats
"Ad un Aviatore Irlandese che
prevede il giorno della sua morte"?
No? Fatelo. Ve la riporto più
sotto.
Perché, appunto, in quei versi c'è
la mia personale spiegazione al perché si "devono" fare le cose,
ovvero "non fu la politica, ne l'applauso della folla a spingermi a questo
tumulto fra le nubi" ma un "impulso di gioia, un impulso solitario".
Ecco perché faccio ciò che faccio.
Libero. Come Cyrano.
Senza appartenere a nulla né a
nessuno.
I caudatari, lecchini, pertatori
d'acqua e vessilliferi li lascio volentieri alle loro incombenze, perennemente
tesi al conseguimento rancoroso del loro "spazio vitale", sempre
pronti - e proni - a mutar padrone e "maestro" non sapendo essere
padroni di loro stessi.
Non m'interessano le consorterie
d'ogni ordine - e disordine - e grado, i sedicenti iniziati, i mistici
vaneggianti e vagheggianti; a loro tutti vorrei dire di leggere, con
attenzione, Rabelais.
Non voglio politici, sbruffoni,
millantatori né intorno a me, o filosofi rampanti - di grazia - né incapaci
presuntosi il cui unico talento è il pettegolezzo e la maldicenza
invidiosa.
Non amo le persone che, prive d'una
idea loro propria, autonoma, individuale, debbono per forza usare quelle altri,
in aggiunta peggiorandole, convinte invece di produrre qualcosa di
originale.
Non mi interessa il denaro, anche
se purtroppo è necessario per poter far bene le cose, ma lo sono ancor di più
le capacità, la competenza, il coraggio di uscire e rischiare, in proprio, e
non dietro lo scudo degli altri.
No, non amo i codardi, quelli che
si nascondono, che stanno sempre nella penombra seduti dietro, nelle ultime
file travestiti da umili, invece sono corrosi dalla bramosia di stare sotto le
luci della ribalta. I signorsì, i fomentatori di accuse dietro le spalle, i
giudici senza Giustizia, i venesi privi di talento e di cultura.
Mi piacciono le persone che
sbagliano e hanno il coraggio di ammettere i loro errori. Mi piacciono i
Guerrieri che escono all'alba, da soli, con soltanto una spada in pugno sapendo
che andranno a morire davanti a un esercito di nemici e lo fanno con uno
sberleffo sulle labbra.
Viviamo circondati da persone che
vivono una vita inutile, occupando un tempo sprecato tra una nascita e una
morte, senza aver mai cercato - o peggio, illudendosi di averlo fatto -
"virtute e canoscenza".
Mediocri convinti di essere dei
grandi, falliti che si credono vincenti, piccoli, meschini ammantati della
peggiore "superbia dell'umile" come diceva Seneca, questi sono i
patetici burattini che abbiamo intorno, in ogni luogo, argomento, attività...
e, scriveva il grande Baudelaire: "Tu, ipocrita lettore... mio fratello!"
Buona Fine di Settimana.
Dalmazio
***
Un Aviatore Irlandese
Prevede La Sua Morte
Lo
lo so che sarà là, da qualche parte tra le nuvole,
sarà là che incontrerò alla fine il mio destino;
io non odio questa gente che ora devo combattere,
e non amo questa gente che io devo difendere;
il mio paese è Kiltartan Cross,
la mia gente i suoi contadini,
nulla di tutto ciò può renderli più o meno felici.
Né la legge né il diritto mi spinsero a combattere,
non fu la politica, né l'applauso della folla.
Un impulso di gioia fu, un impulso solitario
che mi spinse un giorno a questo tumulto fra le nuvole;
nella mia mente ho tutto calcolato, tutto considerato,
e gli anni a venire mi sono sembrati uno spreco di fiato,
uno spreco di fiato gli anni che ho passato
in paragone a questa vita, a questa morte
sarà là che incontrerò alla fine il mio destino;
io non odio questa gente che ora devo combattere,
e non amo questa gente che io devo difendere;
il mio paese è Kiltartan Cross,
la mia gente i suoi contadini,
nulla di tutto ciò può renderli più o meno felici.
Né la legge né il diritto mi spinsero a combattere,
non fu la politica, né l'applauso della folla.
Un impulso di gioia fu, un impulso solitario
che mi spinse un giorno a questo tumulto fra le nuvole;
nella mia mente ho tutto calcolato, tutto considerato,
e gli anni a venire mi sono sembrati uno spreco di fiato,
uno spreco di fiato gli anni che ho passato
in paragone a questa vita, a questa morte
William Butler Yeats
Dalmazio
Frau è illustratore, pittore, creativo, storico dell'arte. Anacronistico
e apolide, perennemente
asincrono rispetto all'idiozia del mondo. Ride senza mai prendersi sul serio in un
paese poco serio, ama l'Arte e i gatti,
oltre naturalmente a sua moglie.