martedì 13 maggio 2014

Nessuna dentiera è  gratis
Berlusconi e il
liberalismo odontoiatrico



La notizia non è freschissima,  di ieri l’altro, ma merita. Il Cavaliere, che da sempre  si dichiara liberale,   ha  rilasciato la seguente dichiarazione:

«Per gli anziani abbiamo moltissime altre cose in previsione. Andando in campagna elettorale al Sud — e il riferimento è ovviamente ai tour del passato, condotti da uomo libero — ho fatto quasi una classifica. Ho visto che ci sono persone anziane a cui mancano i denti e che non hanno i soldi per pagarsi gli impianti dai dentisti». Ergo, ha concluso l’ormai ex Cavaliere, «come già sta facendo la Svezia in Europa, lo Stato pagherà questi impianti dentali che durano per sempre».

 Insomma,  dando per genuine le intenzioni di Berlusconi,  si tratta di regalare dentiere ad alcuni cittadini a spese di altri: si chiama redistribuzione; processo che implica il ricorso alla leva fiscale, perché  le dentiere, avendo comunque  un costo, devono essere  pagate da qualcuno.  Sicché siamo davanti  a una  misura che  non è assolutamente liberale. Ma cattolico-sociale, peronista, socialista, comunista…  Il Cavaliere, infatti, cita la Svezia, paese civilissimo, ma dalle antiche  tradizioni fortemente sociali: qualche filosofo liberale, storcendo il naso, direbbe, stataliste.
Il punto  che  desideriamo  sottolineare,  non è la liceità o meno di aiutare gli anziani (questione filosofica e morale), ma la totale incongruenza  delle parole  di Berlusconi  rispetto al  pensiero liberale (questione politica ed economica).  Un leader  autenticamente liberale punterebbe  sulla forte diminuzione della pressione fiscale. Semplificando:  meno tasse, più soldi nelle tasche dei cittadini, più dentiere,  più soldi (non pubblici, e quindi anche meno imbrogli) nei portafogli dei dentisti… E via di seguito...   Perché così funziona una società liberale. Che poi tutto ciò sia giusto  o  meno  è un’altra questione: filosoficamente,  ognuno è libero di pensarla come vuole e di aiutare chicchessia (preferibilmente a proprie spese).  
Tuttavia - ripetiamo -  è politicamente incongruente  dichiararsi liberali, come fa Berlusconi,  e al tempo stesso promettere dentiere gratis.   Si dirà: ma è proprio così che  deve ragionare una destra sociale.  Giustissimo.   Però, se le cose stanno in questo modo,  perché  continuare a parlare di “rivoluzione liberale”?             

Carlo Gambescia     

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