lunedì 1 maggio 2023

Il golpe del sindaco Gualtieri

 


Roma sta subendo un golpe. Di che tipo? Contro il diritto di proprietà. Purtroppo i romani non reagiscono. E i quattro gatti all’ opposizione ne fanno una questione di bonus sociali. Di mance ai cittadini.

Di che stiamo parlando? Che un sindaco che proviene dal Pci, studioso di Togliatti, con cattedra, negata agli studiosi di Gentile e Croce, ha deciso di chiudere l’intera città agli autoveicoli cosiddetti inquinanti: praticamente quelli vecchi. Un’asticella si badi, che viene alzata ogni anno. Quindi l’obsolescenza di un autoveicolo è rapidissima. Provvedimento che non ha precedenti in Europa.

Il sindaco Gualtieri ha sostituito all’ideologia marxista, l’ideologia ecologista, conservando però lo stesso odio verso il sistema capitalistico e ovviamente contro  il diritto di proprietà.

Sulla questione dell’inquinamento, sospendiamo il giudizio, rinviando però a quella metà degli scienziati mondiali, che non è d’accordo sulle cause del cosiddetto cambiamento climatico, soprattutto sulla sua natura antropica, privilegiata invece dalla scienza nemica della libertà.

Ripetiamo: in gioco – cosa che la maggior parte dei romani non comprende – è il diritto di proprietà.  Infatti - di regola -  la decisione di rottamare o comprare una  nuova vettura riguarda il proprietario, l’unico soggetto che ha diritto di godimento e disposizione sui propri beni. Non il  Sindaco. Il lettore  ricordi sempre  che ogni centesimo in più che l’individuo possiede,  è un centesimo di libertà in più.  Questo un comunista-ecologista, come Gualtieri,   non potrà mai capirlo. Perché, come ogni statalista, pretende di sapere ciò che è bene per ogni singolo individuo. 

In una società libera stato e comune non decidono dei diritti reali: il diritto di proprietà non si tocca. A nulla valgono, sempre sotto l’aspetto del diritto di proprietà, gli eventuali bonus o incentivi che rinviano, come criteri,  alla procedura dell’espropriazione. Che, a sua volta, rimanda a un presunto concetto utilità sociale, che non è altro che un modo, apparentemente elegante,  per privare le persone del diritto di proprietà. In realtà come sanno bene i “tecnici”, nei processi di espropriazione i valori non sono mai proporzionali al valore del bene espropriato. Sono truffe di stato ai danni dei privati  cittadini.

Dicevamo del golpe. Che cos’ è un golpe? Un colpo di stato silenzioso, che in questo caso  non riguarda i governanti, ma i cittadini, i quali vengono privati, tacitamente, di un diritto fondamentale come quello di proprietà.

Tra l’altro, pochi romani protestano, molti aspettano i trenta denari del bonus, troppi, se ci si perdona l’espressione, se ne fregano.

Ahi serva Italia, di dolore ostello… Anzi, serva Roma…

Carlo Gambescia

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