lunedì 8 maggio 2023

Quanta ipocrisia…

 


Abbiamo recuperato un’ intervista di Veneziani uscita sulla “Stampa”, datata primi di aprile. Un solo un punto, qui evidenziamo, che vale per tutti gli altri.

A una domanda sulla famiglia, Veneziani risponde così:

“Dobbiamo tutti accettare l’idea che su quei temi vi sono due linee divergenti, una fondata sulla difesa della natura, della comunità e della famiglia tradizionale e una sui diritti individuali, i desideri fluidi e il liberismo sessuale. E’ una contesa che va ricondotta nel perimetro della civiltà, non demonizzando l’altrui posizione ma impegnandosi entrambi a portare a rigore le proprie scelte e rispettare quelle altrui, pur contrastandole, come prevede un paese libero, maturo e democratico. Le scelte di ciascuno devono essere garantite nella sfera privata, ma non possono ricadere su terzi (madri con uteri in affitto, figli voluti o rigettati). Ed è giusto sostenere che se nella sfera privata ciascuno è libero; nella sfera pubblica viene tutelata e promossa la famiglia, la maternità e i figli” (*).

Quanto è bello pontificare, tirando fuori un serie di luoghi comuni di destra sulla comunità, la famiglia, eccetera, eccetera.

Ora, per ciò che riguarda il “rigore” personale di Veneziani rispetto a questi valori, lasciamo la parola a Dagospia. Non ci interessa. Quando si scrive di qualcuno, mai mescolare vita pubblica e vita privata.

Veniamo piuttosto al punto. Di quale famiglia tradizionale parla? Quella borghese dell’Ottocento con l'amante nascosto nell'armadio? Quella patriarcale ancien Régime, ad alta mortalità infantile, da braccia per i campi? Quella di dieci figli, come carne cannone, auspicata da Mussolini e benedetta dalla Chiesa Cattolica? Quella dell’antichità romana, in particolare repubblicana, dove il padre aveva ancora diritto di vita e di morte sui figli?

La famiglia è un concetto fluido, come provano gli studi storici ed etnologici.

Non esiste una famiglia tradizionale, esiste, eventualmente, la famiglia tradizionale secondo il cattolicesimo controriformista, che tuttora abbaglia quel reazionario di Veneziani.

Quanto al liberismo sessuale, per la destra resta da celebrazione del Maschio Nazionale, solo quello di D’Annunzio, Mussolini e minori. Più che di “liberismo sessuale” a proposito della sinistra, sarebbe interessante parlare della “destra allupata”. Non basterebbe un nuovo Altare della Patria dedicato alla Cameriera Ignota

Poi che c’entra il liberismo? Non risulta agli atti una discussione tra pensiero mandrillo e mandrillismo? Einaudi e Croce discussero invece delle differenze filosofiche tra liberalismo e liberismo? Studia Veneziani. Eventualmente, se proprio si deve, Augusto Del Noce, parla di “nichilismo gaio”. Studia Veneziani.

Comunque sia, per certa destra la libertà sessuale, alla luce del sole, come accade oggi, resta peccato.

Quanta ipocrisia…

Carlo Gambescia

(*) Qui: https://www.marcelloveneziani.com/lo-scrittore/interviste/la-destra-e-da-sempre-tradizione/.

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