Chiediamo scusa per l’insistenza, ma la destraccia neomissina di Fratelli d’Italia sta occupando la Rai, con lo stesso piglio “carroarmatesco” con il quale Hitler un tempo invase la Polonia. Un’occupazione manu militari. Detto altrimenti: a mano armata.
La gente comune neppure si rende di quel che sta succedendo. Al massimo, scuote le spalle. “Cose da giornalisti”.. “Tutti venduti”… E così via.
In realtà ci permettiamo di dire una cosa che forse un giorno assumerà il sapore della profezia.
Fazio ha lasciato la Rai. Ma anche Vespa è a rischio. Parliamo di un vero genio della televisione capace di inventarsi uno speciale su Zelensky dall’Altare della Patria, invitando però – attenzione – testate e reti concorrenti. Ecco il liberalismo di Bruno Vespa. Per ora in sintonia con la politica neo-atlantista di Giorgia Meloni. E quindi tollerato. Ma domani?
Se Giorgia Meloni dovesse cambiare idea, visto che, culturalmente parlando, è rimasta missina, e perciò anti-americana e nazionalista. Si noti a tale proposito come ha sfruttato la visita di Zelensky in chiave antifrancese, dipingendo l’Italia – neanche tre mesi dopo il mancato incontro con Zelenzky, allora “parigino” – come il principale alleato europeo dell’Ucraina: questa è Giorgia Meloni, leader di un partito, che definiamo neomissino, perché con il fascismo ha mantenuto lo stesso rapporto, diciamo confidenziale, che aveva con il famigerato Ventennio il Movimento Sociale Italiano. Partito, mai dimenticarlo, fondato da un gruppo di reduci della Repubblica di Salò. Quindi un partito ancora più estremista del fascismo caduto il 25 Luglio.
E la Rai che fa? Come Garibaldi obbedisce. Anche il Tg di Rai 3 resta molto cauto, si omette qualche cosina, si fa una leggera fronda, una “frondina” Che, francamente, è pochino. Vedere per credere. Per ora il Tg3 finisce in “ino”.
E qui veniamo al punto: riempire la Rai di simpatizzanti di Mussolini e cacciare via o spingere all'addio Fazio, che poi è la stessa cosa, significa: 1) fare fuori un grande professionista, che può piacere o non piacere, ma tale resta; 2) essere privi di qualsiasi spirito liberale.
Per capirsi, Vespa – altro grande professionista, ripetiamo – non è sicuramente un uomo di sinistra, ma resta comunque un liberale: allo speciale ha invitato tutti. Giorgia Meloni che è fascista dentro vuole cacciare via tutti per “poltronizzare” i suoi fedelissimi. Cosa vogliamo dire? Che Vespa, liberale, Fazio lo avrebbe tenuto.
Si può replicare, che Fazio, rispetto a Vespa, è più sbilanciato a sinistra. E che pure la sinistra ha lottizzato in Rai. Esatto. Però qui si sta andando al di là della lottizzazione. Il rischio, oltre alla programmazione, già nelle mani sudate di qualche servitore azzimato e palestrato, è quello della tabula rasa a livello informativo: con due reti fascio-leghiste e una rete frondista all’acqua di rose. Che abbaierà a comando della zarina, che regna e governa da Palazzo Chigi.
Si dirà che la Rai non conta nulla, esistono i social, eccetera, eccetera. Il che è vero. Ma fino a un certo punto, perché Viale Mazzini, comunque la si metta, è sempre in cima agli ascolti (tg e programmazione), con una media di ascolti giornalieri, in prime time (fascia oraria tra le 20.30 e le 22.30), pari a 7,53 milioni (39,4% share), contro i 7,19 di Mediaset (37,6% share). E Mediaset non è sicuramente di sinistra. Perciò si provi a immaginare che razza di bombardamento fascio-destrorso – “Tutto va ben Signora la Marchesa” – rischiano quasi quindici milioni di italiani (*).
E nessuno alza un dito. Che tristezza.
Carlo Gambescia
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