Gianni Borgna, storico della canzone italiana e politico mite (sulla sua tomba si può leggere la seguente iscrizione: combattete per i vostri diritti ma fatelo con grazia”), riteneva che Sanremo, soprattutto, quello degli anni Duemila, non fosse più solo un show, ma un grande spettacolo aperto al mondo e all’etica della politica.
Forse non tutti ricordano che nel 1999 Fabio Fazio, quell’anno conduttore, portò a Sanremo niente di meno che Gorbaciov e la moglie Raissa. Un mese dopo, iniziarono i bombardamenti della Nato contro la Serbia per porre termine alla repressione della maggioranza albanese in Kosovo. Circa un mese prima della serata finale, alla quale avevano partecipato i coniugi Gorbaciov, 45 civili kosovaro-albanesi erano stati uccisi dalle forze speciali di Milosevic (Massacro di Racak).
Questo per ricordare che non erano tempi miti neppure quelli . Va anche riletto ciò che Gorbaciov disse in conferenza stampa sulla caduta dell’Unione Sovietica, proprio in termini di etica della politica:
«Paradossalmente (…) la prima risposta l’aveva data addirittura Lenin, appena quattro anni dopo la rivoluzione, quando ebbe a scrivere che avevano commesso un errore, non avendo considerato il problema di come coniugare l’interesse personale dell’individuo con la costruzione socialista di una società. E arrivò alla conclusione che si dovesse trovare il modo di conciliare questi due principi. Questa (…) passò alla storia come la Nuova teoria economica. Lenin poi morì e la successiva lotta per il potere portò Stalin, un capo malato. E diventammo uno stato totalitario con tutto quello che ne consegue, con le vittime e il controllo delle menti umane. I regimi totalitari, però, anche quando risolvono i problemi interni, non riescono a sopravvivere. L’economia totalitaria di fronte alle sfide del progresso tecnico-scientifico non ha retto la sfida ed è stata sconfitta». (*)
Va ricordato che Rifondazione Comunista, all’epoca divisa tra Bertinotti e Cossutta, aveva appena affondato il Governo Prodi. Però sia Bertinotti che Cossutta, nemici in parlamento, ritrovando improvvisamente l’unità ideologica, criticarono da duri e puri la partecipazione di Gorbaciov, a Sanremo.
Sotto questo aspetto, e veniamo a Zelensky, chi si è manifestato contro la sua partecipazione? Vauro, neocomunista e falco filorusso (**). E ovviamente tutti coloro – inclusi numerosi neofascisti (i due estremi si toccano sempre) – che odiano Zelensky perché dialoga con l’Occidente, proprio come Gorbaciov. In realtà, l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica aveva perfettamente compreso che il totalitarismo non paga. Qui la sua grande lezione etico-politica. Anche dal palco di Sanremo.
Si faccia attenzione su un punto: l’odioso linguaggio che viene usato contro Zelensky è lo stesso impiegato contro Gorbaciov: un traditore, un servo, un burattino, un pagliaccio.
Per dirla alla buona, il lupo totalitario perde il pelo ma non il vizio.
Carlo Gambescia
(*) Qui: https://www.firstonline.info/festival-sanremo-gorbaciov-ventanni-fa-la-canto-alla-politica/ .
(**) Qui: https://www.imusicfun.it/news/sanremo-2023-vauro-contro-la-scelta-di-ospitare-zelensky-mentre-al-bano/ .
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