I miei personali ringraziamenti a Eugenio Bacchini, Aldo La Fata, Iolanda Iovane, Maria Rita Ramelli, quattro italiani coraggiosi, che ieri hanno compreso ciò che potrei definire il mio sdegno dinanzi alla gravissima e ripugnante sordità morale – sì morale – della destra.
In che modo? Nella maniera più banale, almeno su Fb, quello dell’apporre un semplice like a un mio breve post dedicato decreto legge sulle Ong.
Purtroppo la destra, ora al governo, in particolare quella neomissina, che rivendica con orgoglio il suo passato neofascista, sembra ricorrere, seppure su scala più ridotta, agli stessi espedienti nazisti, formalmente legali, ieri usati contro gli ebrei, oggi per discriminare migranti e Ong.
Siamo davanti a un vero e proprio odio ideologico verso associazioni private, non statali, che invece svolgono un’opera altamente meritoria.
Non si capisce infatti l’ accanimento verso le Ong, che stando a una ricerca dell’ ISPI, istituto neutrale e qualificatissimo dal punto di vista delle analisi geopolitiche, salvano una minoranza di persone rispetto al numero totale di migranti che sbarca in Italia. Si legga qui:
“Nel 2022 circa 10.600 migranti sul totale di oltre 102 mila sbarcati sono arrivati in Italia a bordo di navi delle Ong: il 10,3 per cento. Nel 2021 erano stati circa 7.700 su 67.400 (l1,5 per cento), nel 2020 2.900 su 33.600 (l8,9 per cento) e nel 2019 2.300 su 11.300 (il 20,4 per cento) “ (*).
Sono cifre che parlano da sole. E che non giustificano, se non in chiave ideologica ciò che sta accadendo. Frutto velenoso di un odio inveterato verso tutto ciò che cerchi di mitigare gli effetti sociali di un sovranismo che ricorda, per le pratiche pseudolegaliste (frutto di impeccabili decreti leggi firmati dal Presidente Mattarella), l’attacco nazionalsocialista allo stato di diritto e ai principi umanitari.
L’aspetto veramente ripugnante è quello di insinuare, evocando il “principio di legalità”, come ad esempio fa, e biecamente, Giorgia Meloni, uno scellerato patto tra scafisti e Ong. In realtà, sotto il “ripristino della legalità” si nasconde il rovesciamento di ogni principio morale: perché il bene: salvare una persona, viene dipinto come un male: aiutare i criminali. Ovviamente – non sia mai – in nome della legalità…
Ora, ammesso e non concesso che vi siano accordi tra Ong e scafisti, saremmo comunque davanti, come avveniva ancora nell’ Ottocento quando si combatteva la tratta degli schiavi, a un’opera comunque meritoria, parliamo delle Ong ovviamente: quella di privati cittadini che “comprano” migranti, per liberarli. Un atto umanitario, quello di salvarli e ospitarli, trattandoli come uomini liberi, degno di grandissimo rispetto. Che invece viene addirittura ostacolato dallo stato italiano, per ora con mezzi pseudo legali, in nome di certo vergognoso sovranismo, che invece sembra essere il proseguimento con altri mezzi del peggiore nazionalismo razzista.
Un bieca scelta che ci riconduce alla Germania hitleriana, quando nel 1933, come primo atto di quello che poi fu un tentativo di sterminio quasi condotto a termine, si decise l’ esclusione dei medici ebrei da tutte le attività di volontariato (**).
In realtà, il volontariato – gli ebrei e i bisognosi ieri, le Ong e i migranti oggi – continua a rimanere il primo nemico di questa gente sorda a ogni principio di elementare solidarietà.
Gentaglia – mi si lasci usare questo termine – che travisa la realtà e offende la verità, rendendo gli italiani, soprattutto quelli che tacciono, complici.
Hitler trovò tra i tedeschi non pochi volonterosi carnefici. Evitiamo di commettere lo stesso errore. Anche solo rimanendo zitti.
Carlo Gambescia
(*) Dati citati qui: https://www.pagellapolitica.it/articoli/governo-meloni-decreto-ong .
(**) Per una sintesi dell’escalation legislativa nazista (1933-1939) si veda qui: https://encyclopedia.ushmm.org/content/it/article/antisemitic-legislation-1933-1939 .
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