martedì 3 maggio 2022

Mario Draghi, il populista

 


Mario Draghi non è il grande economista che tutti dicono. E allora che cos’è? Intanto, è un vero esperto in pubbliche relazioni. Altrimenti, non sarebbe salito in cattedra con una tesi di dottorato compilativa (*) e pochi altri scritti (**). Ma non è di questo che oggi vogliamo parlare.

Draghi è prima di tutto un populista. Dei peggiori: un inflazionista.

Non siamo impazziti. La sua politica di allegri bilanci, per ora a spese dell’Ue, sta portando l’Italia alla rovina. La logica è quella del giocatore di poker, che perde e nella speranza di rifarsi ogni volta raddoppia la posta. Altrimenti che significato dare al contributo una tantum da 200 euro per dipendenti e pensionati fino a 35mila euro di reddito? Si parla di aiuti per 14 miliardi di euro… Da finanziare, portando al 25% la tassa sugli extraprofitti delle grandi aziende energetiche (***).

Ciò significa che le aziende energetiche scaricheranno sui consumatori la crescita della pressione fiscale. Altra inflazione in entrata (dal lato dell’offerta), prodotti energetici più cari, che va ad accompagnarsi a quella in uscita (dal lato della domanda), l’aiutino di 200 euro. Un disastro. Modello Argentina peronista.

Si chiama traslazione dell’imposta: un tempo, prima che la scienza di finanze venisse ingabbiata nella modellistica macroeconomica, era la prima domanda di esame per ogni studente del primo anno.

Draghi, è in contraddizione persino con se stesso. Nella tesi di dottorato – se si ha la pazienza di leggere – dimostra che la finanza straordinaria implica vantaggi a breve termine ma non a lungo, perché rimpolpa l’inflazione eccetera, eccetera. Le politiche anticicliche sono costose e pericolose.

Dicevamo Draghi è un populista. Perché le sue scelte ricordano quelle dei governi sudamericani, inflazionisti per tutta la vita. Del resto come definire altrimenti un Presidente del Consiglio che scorge nel  regalare soldi a tutti  il “senso” del governo stesso?

Un’ultima cosa: il bello è che Draghi viene ancora presentato come un nemico del populismo.

Il servilismo, non solo mediatico, è veramente un pozzo senza fondo.

Carlo Gambescia

(*) Qui la tesi di dottorato al Mit:  https://web.archive.org/web/20130223223329/http://dspace.mit.edu/bitstream/handle/1721.1/54263/04184143.pdf?sequence=1

(**) Si veda la sua produzione scientifica tra il 1970 (anno della laurea in economia) e il 1981 (anno dell’ordinariato, come professore di economia politica monetaria): le citazioni superano le pubblicazioni: https://scholar.google.com/scholar?q=%22mario+draghi%21&hl=it&as_sdt=0%2C5&as_ylo=1970&as_yhi=1981

(***) Qui la sitesi delle misure: https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2022/05/02/cdm-in-2-tempi-prima-taglio-accise-poi-dl-aiuti_98c69e85-db53-4773-b0c7-0d0aed146534.html

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