mercoledì 22 aprile 2020

Il Ministro Boccia sulla Fase 2
Il virus populista e il “passato che non tornerà”


La terribile  forza del virus  populista  è racchiusa  nella dichiarazione del  Ministro Boccia  per gli Affari Regionali: “Dal 4 maggio non c’è il ritorno al passato, finché esiste il virus il passato non tornerà. La nuova normalità prevede ancora tanta pazienza, compresa l’autocertificazione” (*).
“Non c’è il ritorno al passato”. In questa espressione è  coagulato tutto il sadismo del potere populista allo stato puro.  Una volontà di tormentare i cittadini. E di poter così dispiegare la famigerata potenza di fuoco  populista contro il liberalismo, suo nemico  principale,  puntando su stili di vita  da società chiusa, pre-liberale.  
Si tratta di un tratto sadico che ha ormai contagiato tutti i partiti, compreso quello Democratico (che pure un tempo aveva una saggia "cultura di governo"),  partito al quale  appartiene Boccia.  Il punto è che il populista, parente stretto del democraticismo giacobino ( o meglio “cordigliero” e  “arrabbiato”), si ritiene il depositario e difensore unico  della volontà popolare.
Ma attenzione, il populismo  rinvia a una forma mentis politica che viene da lontano, quale  odio puro verso il liberalismo. Se nei secoli passati, fino alle tre grandi  rivoluzioni (inglese, americana, francese), i sovrani si ritenevano  depositari di un potere assoluto  di natura divina, che  consentiva al monarca di ottenere l’obbedienza dei sudditi, così oggi un potere che deriva da un’entità altrettanto divinizzata, il popolo, consente a coloro che sono al comando di governare  in modo altrettanto assoluto nei riguardi dei cittadini, proprio come i sovrani di un tempo
Il pericolo  nasce dalla divinizzazione del principio politico dai cui discende il potere: un tempo dio, oggi il popolo.  Ovviamente i governanti populisti come i monarchi di un tempo,  approfittano inevitabilmente del potere,  in primo luogo  perché la carne è debole, in secondo luogo,  perché l’abuso  è nella natura stessa del potere, soprattutto  quando  mancano  freni e contrappesi  di natura liberale, o  perché rimossi o perché ignorati.  Il che spiega, per tornare  all’oggi,  il sadismo del Ministro Boccia, tanto più gratuito quanto più il potere è assoluto.
Naturalmente, se la monarchia assoluta  poteva contare sull' acquiescenza della Chiesa (cosa di cui ha goduto, tra l’altro, anche il potere populista in questi difficili mesi), oggi la democrazia assoluta  può contare sulla connivenza della Scienza, altra divinità riconosciuta come un tempo la Religione.
Il ragionamento ufficiale del Ministro Boccia è semplice, ricorda quello dei Crociati: finché Dio ce lo chiederà combatteremo i Mori. Che cosa dicono i populisti?  Finché la Scienza ce  lo imporrà, combatteremo il Coronavirus.  Naturalmente, come allora si battagliava per il  Bene di Dio, oggi si  lotta contro il Virus per il Bene del Popolo.  
       
L’unico rimedio  politico  contro la Politica Assoluta, sia del sovrano, sia del  populista,  è rappresentato dal liberalismo, ossia, da un sistema di libertà individuali, politiche, sociali, economiche, tutelato dalla legge e dai giudici, nel senso che le libertà individuali sono  considerate come preesistenti   e inattaccabili  dalle  pretese sadiche come abbiamo visto,  di un potere divinizzato o  dall’alto (dio) o dal basso (il popolo).

A differenza del credo politico divinizzato, non è assolutamente necessario divinizzare le libertà individuali, perché fanno parte, come mostrano la storia, la sociologia, l’antropologia e perfino la biologia, del bagaglio umano. Senza la libertà,  uomini e società appassiscono: l’intera storia umana può essere interpretata come un conflitto tra il potere e l’individuo, anche quando l’uno e  l’altro non furono consapevoli  né  del conflitto stesso né della divinizzazione del potere.
Il liberalismo, sorta di esperimento storico, senza che nessuno lo ritenesse tale,  per la prima volta nella storia umana ha posto consapevolmente il grandissimo problema della libertà umana dinanzi al potere.  Di qui  le rivolte  contro la ragione liberale, un tempo  dei monarchi assoluti, che  temevano di essere privati del potere, oggi dei populisti assoluti, ansiosi di esercitare il potere nel nome del popolo. Naturalmente il fenomeno totalitario (dal fascismo al nazismo e comunismo fino al fondamentalismo religioso) è  basato  sulla divinizzazione di entità collettive  (stato, razza, comunità di fede).

Come si può capire il liberalismo, vera e propria isola felice della storia,  "emersa" da pochi secoli,  ha sempre avuto tanti nemici. Il populismo non è perciò  che l' epigono, forse il più pericoloso,  di una  serie di ideologie antiliberali. 
Purtroppo, come evidenziano le parole di Boccia,  l’uso politico dell' epidemia di Coronavirus, per giunta prolungato nel tempo, da parte di un governo populista, non contrastato  da un’ opposizione, altrettanto populista,  rischia di sommergere come una gigantesca onda oceanica, e da tutti i lati,  la piccola striscia di terra liberale.
E, purtroppo, come mostra  Pitirim Sorokin (**), in un saggio sul rapporto tra emergenze e totalitarismo, la salvezza dell’isola liberale  potrebbe addirittura non dipendere più da noi.

Carlo Gambescia





(**) Il saggio sorokiniano (L’emergenza totalitaria: cause e fluttuazioni) può essere scaricato gratuitamente insieme al numero 8 di “Linea settimanale” qui:  linea.altervista.org/blog/