venerdì 10 aprile 2020

Mes, destra irresponsabile, nazionalista e autoritaria
Né  dittatura  in nome del Coronavirus,  né  dittatura in nome  del Virus Salvini

Prima la dichiarazione di  Matteo Salvini, condivisa, come pare,  da Giorgia Meloni.

«Non ci sono gli Eurobond che voleva Conte ma c’è il MES, una drammatica ipoteca sul futuro, sul lavoro e sul risparmio dei nostri figli". Matteo Salvini, leader della Lega, commenta così l'accordo raggiunto dall'Eurogruppo sulle misure da adottare per fronteggiare l'emergenza coronavirus."Dal 1989 ad oggi l’Italia ha versato all’Europa 140 miliardi, ora per averne a prestito 35 ci mettiamo nelle mani di un sistema di strozzinaggio legalizzato. Oltretutto, senza nessun passaggio in Parlamento, come più volte richiesto dalla Lega. Siamo fuori dalla legge, siamo alla dittatura nel nome del virus. Presenteremo mozione di sfiducia al ministro Gualtieri. P.S. Se il governo olandese festeggia, vuol dire che è una seconda Caporetto", aggiunge».

Innanzitutto, occupiamoci della  bugia di  Salvini.  Facciamo due conti, facili, facili. Prendiamo come esempio, all'ingrosso diciamo, il 2017 (*). In quell’anno, sulla base del Pil e di accordi liberamente accettati,   l’Italia ha versato 12,50 miliardi di euro, per riceverne, 9,795, con un saldo negativo di  2,705 miliardi.  Ora  Salvini,  indica come anno base il  1989… E sia: dal 1989 al 2020  sono  31 anni.  Perfetto. 12,50 moltiplicato per 31 uguale 387, 5 miliardi, quanto dato  all’ Europa.  Per contro 9,795 moltiplicato sempre per 31 dà 303,64, quando ricevuto dall’Europa.   Se invece moltiplichiamo il saldo negativo:  2,705 per 31, il risultato è di 83,85.  Totali (arrotondiamo): dal 1989 l’Italia ha dato all’Europa  387 miliardi per riceverne  303. Dovrebbe averne  84.   Questi i fatti. 

Però, larga parte dei  denari che l’Italia  non ha ricevuto dall’Europa sono tali, non perché non stanziati, ma  a causa di  ritardi burocratici interni italiani.  Denari  rimasti a dormire per incuria dello stato italiano.  Quindi quei residui (84 miliardi), andrebbero ricalcolati, suddivisi eccetera. Alla fine i mancati introiti sarebbero poca cosa...
E comunque sia, resta ovvio, che il principio seguito dall'Unione Europea, liberamente accettato da tutti,  è quello che gli  stati economicamente più  importanti (come Germania, Francia, Italia)  diano di più e prendano di meno,  mentre  stati con economie meno solide (come i paesi dell'Est) diano di meno e prendano di più. Alla fine tutto è in funzione del Pil e dello spirito di collaborazione europeo ed europeista.  E l'Italia dovrebbe essere fiera di appartenere  al  club degli aristocratici fondatori e se occorre donatori.  Solo il cieco e stupido nazionalismo di Salvini  non può comprendere  la grandezza e bellezza  di questa cosa.  E quel che è peggio è che  veicola certe bugie politiche verso  gente  ignorante come  lui, che giulivamente lo vota.  
Di che parla allora  Salvini?  Menzogne solo menzogne. Politiche.
E su queste basi, false,  Salvini accusa  - che finezza di linguaggio -  l’Unione Europea di strozzinaggio…  Valuti il lettore. 
Dopo di che, Salvini  parla di “dittatura nel nome del  Virus”.  Il che potrebbe avere un fondamento, solo se Salvini  parlasse  - lui -  nel  nome dei  valori liberali e di difesa dell’individuo dalle  misure coercitive varate  dal Governo giallo-rosso.  In realtà,  Salvini e alleati sono ancora più rigidi di Conte. Il che  è tutto dire...  Un governo populista di destra del tipo Salvini-Meloni (e forse pure Tajani, vecchio  monarchico alla Bava Beccaris) avrebbe subito chiamato i militari e trasformato l'Italia in una caserma.  Come del resto  prova  largamente quel che sta accadendo nelle Regioni italiane governate dalla Destra leghista o meno (ad esempio Veneto e Lombardia):   in quelle realtà sono state prese  decisioni lesive delle libertà  individuali, andando ben oltre le misure varate da Conte.
Ancora una volta,  di che parla Salvini?
Il vero punto è che il leader leghista  ragiona da populista e sovranista. Insomma,  da nemico del liberalismo e di qualsiasi idea di sovranazionalità. Salvo poi andare a prostrarsi - lui, il "nazionalista" -   ai piedi di Putin e Orbán,  i suoi profeti politici, come del resto fecero  i nazionalisti francesi nel 1940.  E con Hitler...  Del quale ammiravano  la visione autoritaria e poliziesca  della politica. Allora si chiamava "nazionalismo integrale", oggi "sovranismo", ma gli artigli, ben nascosti da Salvini e alleati,  sono gli stessi. 
La vera disgrazia dell’Italia, soprattutto in questo grave frangente, è la mancanza di una forza liberale capace di ragionare e difendere l’individuo, una forza   fedele  a  quell’ idea  - idea, attenzione - di Europa liberal-democratica, che gli sconfitti del 1945, del 1948, del 1991, nazisti, fascisti e comunisti, come oggi populisti e sovranisti, hanno sempre combattuto e combattono.
Un vero liberale non può accettare né la dittatura del Virus , né la dittatura del Virus Populista  Salvini.
Dove sono però  i veri liberali?

Carlo Gambescia