Crisi venezuelana
E Papa Francesco che fa? Benedice Maduro
Mentre
in Venezuela il dittatore nazional-comunista Nicólas Maduro arresta i capi dell’opposizione
democratica e si prepara a sciogliere un Parlamento liberamente eletto, in Vaticano nasce “la rete globale contro
mafia e corruzione”. Nel documento, anticipato dall’Ansa, si legge
che
Perfetto.
E su Maduro, il cui regime, antidemocratico e illiberale, rimane quanto di più corrotto esista oggi sulla
piazza latino-americana? Il Vaticano che
intenzioni ha? Sembra che per il momento, Francesco continui a guardare altrove… Finora, a
parte qualche letterina privata, il Papa "venuto dalla fine del mondo" ha
fatto pochino (2).
Diciamo
la verità, Francesco professa, grosso modo, le stesse idee populiste di Maduro. Sicché, inevitabilmente, scorge nella crisi venezuelana un conflitto tra destra e sinistra: tra Maduro, dalla parte del
popolo, e la borghesia conservatrice,
nemica del popolo.
E sbaglia. In
realtà, il voto di domenica, con circa il sessanta per cento delle astensioni (una
specie di Aventino elettorale) - oltre naturalmente alle piazze affamate che da tempo
protestano contro il regime - indica che il conflitto è tra un aspirante
dittatore, con innegabili radici
comunistoidi, e un popolo democratico che,
dalla destra alla sinistra, non vuole ripetere e pagare gli errori (e orrori) di Fidel Castro e
Allende.
E
che fa Papa Francesco? Si occupa della mafia siciliana. Porre invece, subito, qualche domanda sui
rapporti tra Maduro e il narcotraffico, no?
Un'ultima cosa, a proposito della melassa mediatica e populista in cui beatamente sguazza il Papa. Tutti ricorderanno la campagna di stampa, soprattutto in Italia, mai
completamente cessata, contro Giovani Paolo II, quando "osò", come qualcuno scrisse, stringere la mano a
Pinochet. Su
Francesco, che invece ha persino benedetto Maduro, silenzio totale. Come su quello che sta accadendo in
Venezuela. Vergogna.
Carlo Gambescia