Immigrati
“Libero” e “Repubblica”
pari sono
Si
dice che ormai la gente si informi sui
Social, eccetera, eccetera. Vero. Però l’età media di chi fruisce di questi
servizi è piuttosto bassa. Di qui, il pendant estremista che caratterizza il Web. Per contro, le persone dai 45 anni in su, si informano leggendo
i giornali tradizionali. Vanno all’edicola. Non molte stando alle cifre
delle vendite. Però ci sono. E in genere sono le stesse che poi vanno a votare regolarmente: in particolare le forze moderate di destra e
sinistra. Così riferiscono le indagini sociologiche.
Ora,
probabilmente, il tema più caldo in
Italia è l’ immigrazione. Come
reagisce la stampa, che in linea teorica dovrebbe "incivilire" il popolo dei moderati (delle edicole)? Evita di inseguire l'estremismo dei Social? Purtroppo, no. Ecco un piccolo esempio, preso dai giornali di
oggi. Ne abbiamo scelti due, politicamente rappresentativi: "Libero" e "Repubblica".
Rapida premessa (per capire il resto). A Parigi
non è andata male. La svolta, piccola o grande, del pattugliamento navale e della collaborazione più fattiva, anche militare, con le “diverse”
autorità libiche, è piaciuta - sottolineatura di
Macron - agli alleati europei. Inoltre, si parla
di rivedere Dublino. Se son rose, eccetera, eccetera. Inoltre
si pensa, a cominciare dal presidente francese, di imitare l’Italia, e di intervenire altrettanto fattivamente,
presso altri stati africani, come dire, di storica pertinenza coloniale. Insomma, la ciccia ( la notizia) c'è.
“Libero” che fa? Apre con “le donne stuprate che godono”,
riportando le dichiarazioni di un fantomatico “capo musulmano”. Così, tanto per far
crescere il tasso di razzismo, sparandole grosse. E, cosa più importante, “Libero” si disinteressa di ciò che è accaduto a Parigi. Siamo davanti alla classica linea della
destra becera, razzista, incivile, che
non vede al di là del proprio naso e che vuole solo chiudersi in casa e buttare la
chiave. Nessun impegno militare all’estero: guai. Si può parlare di popul-pacifismo razzista. Roba da suprematisti.
“Repubblica”,
idem. Ormai, il quotidiano, un tempo laicissimo, salotto buono della sinistra riflessiva con la
bocca a culo di gallina, sembra aver sposato il peronismo evangelico di Papa
Francesco. Di conseguenza, si minimizza la svolta parigina, ricordando,
perfidamente, in apertura, che “i corridoi africani sono sempre più stretti” e
che nel “deserto” è “strage di migranti”. Qual è il senso? L’immigrazione non si può fermare, altro che
chiudersi o casa o imbarcarsi in operazioni di polizia. Qui serve lo Ius Soli, subito. Come si sforza di argomentare Lucio Caracciolo nel suo editoriale aziendalista. Si può parlare - orrore, per un laico! - di catto-pacifismo umanitarista. Roba da nemici dei suprematisti.
Naturalmente,
dal punto di vista politico, “Libero” cavalca Salvini, mentre “Repubblica” le
pulsioni della sinistra anti-Renzi. Ma il fanatismo con cui si difende la causa è lo stesso. In questo modo, pari sono. Forse, "Repubblica" è più sottile, di modi educati, mentre "Libero" diretto e sguaiato. Tuttavia, pur cambiando l' "ordine" fattori, il risultato non muta. Si rincorre, forse pensando di rimpinguare le vendite, l'estremismo dei Social. E' un gioco al ribasso. Che tristezza.
Tutte e due le testate, tuttora assai seguite
dai “moderati” (o meglio potenzialmente
tali) di destra e sinistra, invece di incivilire i lettori, li disabituano al ragionamento. Come nei Social, si rilanciano triti slogan razzisti e umanitaristi. Insomma, “Libero” e “Repubblica” continuano a farsi del male, intellettualmente
parlando, e soprattutto a fare del male agli italiani dai 45 anni in su. E, in particolare,
ripetiamo, ai moderati dell’una e dell’altra
parte. Potenzialmente, moderati, mai dimenticarlo. Perché, con il colpo su colpo, si rischia solo di favorire la storica predisposizione alla guerra civile delle "italiche genti". Complimenti.
Carlo Gambescia