A proposito di un interessante articolo
di Carlo Pompei
Tra due litiganti, Cinque Stelle gode
Intanto
segnaliamo, a chiunque ancora non lo abbia letto, l’ottimo articolo di Carlo
Pompei sulle prospettive elettorali dei
vari schieramenti, uscito su "Analisi ciniche" (1). Diciamo subito
che vi si suggerisce la riaggregazione elettorale del centrodestra, perché, come provano i sondaggi, giustamente ricordati da Pompei, un alleanza di questo tipo sarebbe maggioritaria nel Paese.
Il nodo però, almeno a nostro avviso, resta quello di come trasformare il consenso elettorale in seggi. E, cosa ancora più importante, in governo. Un nodo difficile da sciogliere. E probabilmente anche Carlo Pompei ne è consapevole: serve, insomma, una buona legge elettorale. Ma non solo, come vedremo.
Per ora, purtroppo, non sappiamo con quale legge andremo a votare nel 2018. Berlusconi, sembra favorevole al modello tedesco (si veda la sua intervista, uscita oggi sul "Giornale"). Di sicuro, il risultato delle prossime regionali siciliane, sarà decisivo per le possibili alleanze politiche. Sempre questa mattina, “Libero” suggerisce addirittura il recupero di Alfano, a cominciare proprio dalle elezioni siciliane di novembre. Dove però si vota con un sistema misto, "tedesco-siciliano", che prevede il proporzionale, il premio di maggioranza, l’ elezione diretta del Presidente e lo sbarramento di lista al cinque per cento. La legge elettorale siciliana ricorda la contorta trama di un romanzo di Gesualdo Bufalino.
Per ora, purtroppo, non sappiamo con quale legge andremo a votare nel 2018. Berlusconi, sembra favorevole al modello tedesco (si veda la sua intervista, uscita oggi sul "Giornale"). Di sicuro, il risultato delle prossime regionali siciliane, sarà decisivo per le possibili alleanze politiche. Sempre questa mattina, “Libero” suggerisce addirittura il recupero di Alfano, a cominciare proprio dalle elezioni siciliane di novembre. Dove però si vota con un sistema misto, "tedesco-siciliano", che prevede il proporzionale, il premio di maggioranza, l’ elezione diretta del Presidente e lo sbarramento di lista al cinque per cento. La legge elettorale siciliana ricorda la contorta trama di un romanzo di Gesualdo Bufalino.
Però, la
vera questione di fondo, che è nazionale e che prescinde "anche" dal sistema elettorale, resta
la coesistenza politica. Pensiamo sempre al centrodestra, diviso tra Salvini e
Berlusconi, Meloni e Alfano. Metterli tutti insieme, puntando su un governo di centrodestra è complicato: sia che i rispettivi partiti si presentino uniti (un’unica lista, come
impone il maggioritario), sia divisi
(come impone il proporzionale), per poi però provare a governare insieme. “Provare”… Perché, non è detto che con il
proporzionale, i “magnifici quattro”, di
cui sopra, “provino” a governare insieme. Berlusconi, ad esempio, facendo marameo, potrebbe gettarsi nelle braccia di Renzi.
Insomma,
le basi politiche per un’ alleanza di centrodestra sono molto fragili. E del resto il passato è lì a provarlo. Quindi
solo un miracolo, eccetera, eccetera.
A sinistra le cose non vanno meglio. Di riflesso, con il proporzionale, come dicevamo (per Berlusconi), un Renzi vincitore a metà, potrebbe allearsi con un altro vincitore a metà, il Cavaliere. Solo un Renzi, vincitore, pieno (ma con il maggioritario o con il proporzionale, precisiamo, con premio di
maggioranza al "partito" non alla lista), potrebbe provare a governare da solo. Mentre il Cavaliere da
solo (Forza Italia), non avrebbe i voti, neppure con il
maggioritario.
Riassumendo:
con il maggioritario il centrodestra
potrebbe vincere, ma dividersi una volta
al governo. Con il proporzionale, Renzi e il Cavaliere potrebbero provare a governare insieme. Magari per subito
dividersi. Oppure no. Difficile fare previsioni. Renzi e Berlusconi, ricordano le coppie che si prendono, si lasciano, si riprendono e si rilasciano, eccetera, eccetera. Ma il discorso potrebbe essere esteso a tutti i "duellanti" interni (più o meno) al centrodestra e al centrosinistra...
Come concludere? A meno che non si vari per tempo una bella legge elettorale maggioritaria a doppio turno, modello francese (2), in grado di indirizzare il sistema politico verso il bipartismo, il rischio di una vittoria del Movimento Cinque Stelle è forte. Molto forte. Purtroppo, per parafrasare e aggiornare l’ antico adagio: tra due litiganti, Cinque stelle gode…
Come concludere? A meno che non si vari per tempo una bella legge elettorale maggioritaria a doppio turno, modello francese (2), in grado di indirizzare il sistema politico verso il bipartismo, il rischio di una vittoria del Movimento Cinque Stelle è forte. Molto forte. Purtroppo, per parafrasare e aggiornare l’ antico adagio: tra due litiganti, Cinque stelle gode…
Carlo Gambescia
(2) Ne abbiano scritto qui: http://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.it/2017/06/la-sconfitta-deipentastellati.html ; http://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.it/2017/06/la-lezione-delle-amministrative-2017.html ; http://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.it/2017/06/i-dati-dellistituto-cattaneo-confermano.html
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