La ricetta del “Fatto”: medici e
giudici contro il terrorismo
Così parlò il cretino collettivo
Si
fa presto a dire cretino collettivo: quello dell’uno vale uno; delle due torri se le sono buttate giù da soli; del se i terroristi ci investono con il furgone la
colpa è del colonialismo, eccetera, eccetera. Si dice che il cretino collettivo (quello che una volta era il più bravo del Bar Sport) sia un parto
dei Social, dove il parere individuale del primo analfabeta
funzionale, vince sempre a colpi di like collettivi. Tocqueville, più nobilmente (era Conte), parlò di tirannia della maggioranza. Noi più umilmente, di prevalenza del cretino.
In
realtà, come per l’uovo e la gallina (chi è nato prima?), i giornali
“classici” hanno la loro bella responsabilità in questa gara alla semplificazione idiota e bugiarda degli eventi. Insomma, il cretino targato Fb non è secondo al cretino con tessera dell'Ordine in tasca. Purtroppo, così stanno le cose.
Un
solo esempio: il titolo di apertura del
“Fatto Quotidiano", fresco di stampa, sul ragazzo di Napoli, morto per un caso di malasanità: “Antonio 26 anni: così si muore in Italia senza bisogno dell’Isis”. Un portinaio, ovviamente di nuova generazione ( quelli in guardiola davanti al Pc ) non potrebbe dire meglio.
Tre
cosette, da notare.
Uno,
il paragone populista (e semplicista),
tra la burocrazia ospedaliera “che litiga”, come si legge nell’occhiello, e un’organizzazione
statuale, politica, militare e terroristica.
Roba da svitati di Facebook.
Due, far circolare l’idea, falsa, che la guerra jihadista faccia meno morti degli ospedali italiani. Roba da lunatici a cinque stelle. Che non ricordano i morti per malaria e denutrizione in Italia, ancora negli anni Cinquanta del Novecento.
Tre, l’idea più imbecille, ma sottile perché collegata sotto sotto alla linea editoriale del “Fatto” imperniata sul singhiozzo dell’uomo bianco, che se funzionassero gli ospedali, e quindi il fantomatico welfare state perfetto delle utopie socialistoidi, potremo accogliere tutti, impedendo al terrorista, con pensione e sanità gratis, di prenderci di mira.
Due, far circolare l’idea, falsa, che la guerra jihadista faccia meno morti degli ospedali italiani. Roba da lunatici a cinque stelle. Che non ricordano i morti per malaria e denutrizione in Italia, ancora negli anni Cinquanta del Novecento.
Tre, l’idea più imbecille, ma sottile perché collegata sotto sotto alla linea editoriale del “Fatto” imperniata sul singhiozzo dell’uomo bianco, che se funzionassero gli ospedali, e quindi il fantomatico welfare state perfetto delle utopie socialistoidi, potremo accogliere tutti, impedendo al terrorista, con pensione e sanità gratis, di prenderci di mira.
Insomma,
niente poliziotti e soldati. Per battere l’Islam che spara nel mucchio, basterebbe schierare i medici del servizio sanitario nazionale, opportunamente
rieducati. Dai giudici.
In definitiva, semplificazione per semplificazione (chi va con lo zoppo...), per il “Fatto”, dovremmo affidare il destino dell' Occidente al giudice Woodcock...
Così
parlò il cretino collettivo.
Carlo Gambescia