Le vedove mediatiche di Totò Riina
To be continued...
Al “Fatto” di oggi quasi quasi dispiace che Totò Riina sia morto (o
sul punto di morire). E allora cosa si inventa per accontentare gli affezionati lettori? Quelli che senza una puntata del più grande serial politico-criminale italiano non riescono a iniziare la giornata? Che la Mafia è in riunione per
eleggere il successore. Elementare, Dottor Travaglio, elementare...
Dove
prenda “il Fatto” certe informazioni, non sappiamo. Ci vorrebbe uno specialista
in neuro-mafia (come per la neuro-economia). Di sicuro però, il dispiacere per la dipartita del mafioso n. 1,
attenzione da 24 anni in carcere (e questa, in un paese normale, dovrebbe essere la buona notizia), spezza il cuore, di
larga parte della stampa italiana e di quegli opinionisti abituati a vivere, anche benino, sul
“romanzo mafia”.
Ciò
non significa che la mafia, quella vera, non esista,
ci mancherebbe altro. Quel che si vuol dire
è che la Mafia ha assunto in Italia la funzione
simbolica svolta da Satana e accoliti nella teologia cristiana medievale: una reductio
ad mafium (pardon), cui si accompagna, nel comiziante di turno, l’espressione accigliata, perché ci
si ostina a non scoperchiare la famosa cupola che sarebbe a Roma. E che di regola, quando si dice il caso, coincide sul piano politico-umano, con tutti coloro che non sono di
sinistra: se un politico è di destra, o peggio un conservatore, secondo la vulgata dei professionisti
dell’antimafia, maleodora inevitabilmente
di “Cosa Nostra”. "Concorre, ambientalmente", a prescindere...
Figurarsi
quindi come la morte di Totò-Astaroth abbia gettato nello sconforto totale il “Club dell’indagate a Roma”:
Riina avrebbe dovuto vivere 2000 anni, per pentirsi, e svelare i segreti del fantomatico palazzo romano. Che, a forza di identificarlo, senza un cazzo di prova (pardon), con Montecitorio, ha portato i pentastellati in Parlamento e Di Maio in viaggio di nozze a Washington. Naturalmente
le vedove di Riina, tipo “il Fatto” e compagnia (di sinistra) cantante, potrebbero rifarsi a breve. Come? Se il centrodestra vincesse le prossime
elezioni, sarebbe assai facile rispolverare
tutti gli stereotipi e individuare tra gli eredi politici di Berlusconi i personaggi secondari per un atteso e avvincente spin-off.
Sembra già di sentirli i ragazzi del coro: “Riforma delle pensioni? Mafia!”; “Riforma del lavoro? Mafia!”; Riforma dello ius soli (se approvato)? Mafia!”; “Riduzione delle tasse? Mafia”. E così via. fino ai brutti voti a scuola... Mafia, anche quelli.
Sembra già di sentirli i ragazzi del coro: “Riforma delle pensioni? Mafia!”; “Riforma del lavoro? Mafia!”; Riforma dello ius soli (se approvato)? Mafia!”; “Riduzione delle tasse? Mafia”. E così via. fino ai brutti voti a scuola... Mafia, anche quelli.
Riina
è morto. Arrivederci a primavera. To be continued...
Carlo Gambescia