Pil, il dato tendenziale, pari al +1,8%, risulta il più alto dal secondo trimestre del 2011, ovvero da oltre sei anni
Per fortuna che l’Italia va
Per fortuna che l’Italia va
Finalmente
una bella notizia. Secondo l’Istat, il Pil italiano risulta, tendenzialmente, il più alto dal 2011. E i partiti che
fanno? Soprattutto quelli di opposizione? Criticano.
Naturalmente, per un verso fanno il loro mestiere, per l’altro, però,
non capiscono, in particolare il centrodestra, che si dichiara liberale,
che l’Italia va avanti, nonostante, una specie di guerra civile
permanente, dove tutti - gli uni contro gli altri - hanno qualcosa da recriminare o reclamare in nome del "popolo sovrano".
Per
una forza (quasi) misteriosa che si
chiama libero mercato, gli istinti animali
del capitalismo italiano tornano a rispondere: dagli acciai speciali al lusso, dalla ristorazione al turismo e viaggi. Tradotto: la globalizzazione chiama, l’Italia risponde, taratatà... Si guardino i dati del commercio estero, rafforzati,
nessuno lo nega, dalla ripresa della domanda interna.
In
questo quadro positivo, la “Letterina” Ue, non va respinta in nome del
nazionalismo economico, bensì recepita come un intelligente monito. Di che tipo? Presto detto: quello di non causare il raffreddamento
della ripresa economica, puntando sulla spesa pubblica, per accontentare
statali e sindacato: la base elettorale del Pd, che però fa gola al centrodestra
e al movimento pentastellato.
Ovviamente, poiché siamo in fase pre-elettorale, la spesa pubblica sembra necessariamente destinata ad aumentare, per poi però ridursi, altrettanto inevitabilmente, subito dopo le elezioni, come del resto attestano gli studi sul ciclo elettorale. Pertanto, i "caporioni" della Ue dovrebbero provare, a loro volta, di possedere il buon senso di capire che sotto elezioni, a meno che non si vogliano far vincere i populisti, qualche strappo alla spesa pubblica va tollerato. Salvo poi "rientrare". E doverosamente, Ue o non Ue.
Ovviamente, poiché siamo in fase pre-elettorale, la spesa pubblica sembra necessariamente destinata ad aumentare, per poi però ridursi, altrettanto inevitabilmente, subito dopo le elezioni, come del resto attestano gli studi sul ciclo elettorale. Pertanto, i "caporioni" della Ue dovrebbero provare, a loro volta, di possedere il buon senso di capire che sotto elezioni, a meno che non si vogliano far vincere i populisti, qualche strappo alla spesa pubblica va tollerato. Salvo poi "rientrare". E doverosamente, Ue o non Ue.
Certo,
l’Italia, a differenza di altri paesi
europei, ha tradizioni di finanza allegra. La vecchia Democrazia Cristiana era
maestra negli elargimenti pubblici a scopo elettorale. Come oggi fa il centrodestra, Ma anche il Partito Democratico, in qualche misura,
prosegue sul solco tracciato all'epoca dal Partito Comunista e
difeso con la spada dal Partito Socialista. Quale? Dell’accontentare i propri elettori con regalini elettorali: uno scatto per questi, una riduzione per quelli, e così via...
Resta
però il fatto che l’Italia, nonostante tutto, andava, va, e andrà, taratatà...
Il segreto come accennato è nell’internazionalizzazione dei mercati, che in ultima istanza, dopo il 1945, ha permesso allo Stivale di agganciarsi, ogni volta, al trend positivo dell’economia mondiale. Certo, vale anche la regola contraria: del contraccolpo negativo.
Se però i cinesi hanno capito che il rischio di mercato è bello, non si capisce perché, solo in Italia, ogni volta, al minimo accenno di crisi di economica, si ritiri fuori Marx e compagnia (funebre) cantante. Sicché, l' altro dato importante, anzi fondamentale, di cui i piagnoni non fanno cenno, è rappresentato dalla ripresa, non da oggi, dell'economia mondiale. Un fatto, che spiega la ripartenza, per rimbalzo, dell’economia aperta italiana. Naturalmente, ci si può sempre chiudere in casa, buttare la chiave e marciare tutto il giorno. A stomaco vuoto. Di regola, il digiuno aiuta la mistica: dalla religiosa alla nazionalista...
Il segreto come accennato è nell’internazionalizzazione dei mercati, che in ultima istanza, dopo il 1945, ha permesso allo Stivale di agganciarsi, ogni volta, al trend positivo dell’economia mondiale. Certo, vale anche la regola contraria: del contraccolpo negativo.
Se però i cinesi hanno capito che il rischio di mercato è bello, non si capisce perché, solo in Italia, ogni volta, al minimo accenno di crisi di economica, si ritiri fuori Marx e compagnia (funebre) cantante. Sicché, l' altro dato importante, anzi fondamentale, di cui i piagnoni non fanno cenno, è rappresentato dalla ripresa, non da oggi, dell'economia mondiale. Un fatto, che spiega la ripartenza, per rimbalzo, dell’economia aperta italiana. Naturalmente, ci si può sempre chiudere in casa, buttare la chiave e marciare tutto il giorno. A stomaco vuoto. Di regola, il digiuno aiuta la mistica: dalla religiosa alla nazionalista...
Concludendo, per parafrasare il grande Marinetti, " Avanti autocarri!". Insomma, ottimismo. Perché farsi male da soli?
Carlo Gambescia