Le dichiarazioni sul posto fisso di
Renzi
Con juicio, Matteo, con juicio…
Qualsiasi conservatore non può non
godere, e profondamente, quando sente
uscire dalla bocca di Renzi,
affermazioni del genere:
Il mondo è cambiato, il posto fisso non c'è più". "Nel
2014 aggrapparsi ad una norma del 1970 che la sinistra di allora non votò è
come prendere un iPhone e dire dove metto il gettone del telefono? O una
macchina digitale e metterci il rullino. E' finita l'Italia del rullino
Se ci si passa l’espressione, prendere a
calci in bocca il sindacato è un sport,
soprattutto nelle sue divagazioni verbali, che piace al conservatore. Guai però
ad esagerare. Dal momento che se il
conservatore si lascia incantare dal reazionario, che dalle parole vuole sempre passare ai fatti, imponendosi di
conculcare le libertà sindacali, si esce dal seminato della democrazia.
Naturalmente, lo stesso discorso
vale per il progressista, quando
strizza l’occhio al rivoluzionario, che a sua volta, vuole colpire la libertà
di impresa in nome di un qualche utopistico mondo nuovo. Insomma,
l’equilibrio non è facile. Anche se i pericolosi totalitarismi di destra
e sinistra novecenteschi dovrebbero pur aver insegnato qualcosa. Ad esempio la
moderazione.
Diciamo però che lo scontro sul posto fisso appartiene alla
normale dialettica della democrazia liberale. Fin qui, insomma, nulla di speciale. Invece, la nota di diversità è rappresentata dal fatto che si tratta di un contrasto a
sinistra. E non come dovrebbe essere, tra destra e sinistra. Anomalie italiane… Ma questa è un’altra storia… Dolorosa.
Comunque sia, lasciamo pure che Renzi
distribuisca ceffoni verbali e che la Camusso risponda
per le rime. Però sempre con juicio, Matteo, con juicio…
Carlo Gambescia
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