lunedì 27 ottobre 2014

Le dichiarazioni sul posto fisso di Renzi
Con juicio, Matteo,  con juicio…



Qualsiasi conservatore  non può non godere, e profondamente,  quando sente uscire dalla  bocca di Renzi, affermazioni del genere:

Il mondo è cambiato, il posto fisso non c'è più". "Nel 2014 aggrapparsi ad una norma del 1970 che la sinistra di allora non votò è come prendere un iPhone e dire dove metto il gettone del telefono? O una macchina digitale e metterci il rullino. E' finita l'Italia del rullino

Se ci si passa l’espressione,  prendere a calci  in bocca il sindacato  è un sport, soprattutto nelle sue divagazioni verbali, che piace al conservatore. Guai però ad esagerare.  Dal momento che se il conservatore si lascia incantare dal reazionario,  che  dalle parole vuole sempre  passare ai fatti, imponendosi di  conculcare le libertà sindacali,  si esce dal seminato della democrazia. Naturalmente, lo stesso discorso  vale  per il progressista, quando strizza l’occhio al rivoluzionario, che a sua volta,  vuole colpire  la libertà di impresa in nome di un qualche utopistico mondo nuovo.  Insomma,  l’equilibrio non è facile. Anche se i pericolosi totalitarismi di destra e sinistra novecenteschi  dovrebbero pur aver insegnato qualcosa. Ad esempio la moderazione.  
Diciamo però  che lo scontro sul posto fisso appartiene alla normale dialettica della democrazia liberale.  Fin qui, insomma, nulla di speciale. Invece,  la nota di diversità è rappresentata  dal fatto che si tratta di un contrasto  a sinistra. E non come dovrebbe essere, tra destra e sinistra. Anomalie italiane… Ma questa è un’altra storia… Dolorosa.
Comunque sia,  lasciamo pure che Renzi distribuisca ceffoni verbali e che la  Camusso risponda per le rime.  Però sempre con juicio, Matteo, con juicio…

Carlo Gambescia        


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