lunedì 20 ottobre 2014

Dai nemici dell’ Autostrada del Sole a quelli  di Renzi premier
Italia antimoderna




Siamo curiosi di scoprire come verrà presentata la costruzione dell’Autostrada del Sole nella fiction televisiva di prossima programmazione. E per un semplice motivo: l’Italia è un paese strano, si è modernizzato senza amare la modernità… Colpa dei democristiani baciapile   e dei comunisti per i quali l’unica modernità buona era quella di marca sovietica…  Un club di  retrogradi, di cui faceva (e fa parte) certo tradizionalismo di destra incapace di capire perfino la portata modernizzatrice, seppure sotto dittatura, del fascismo.  
Insomma, l’Autostrada del Sole  verrà liquidata come un errore storico? Oppure, giustamente, celebrata? Vedremo. Anche perché oggi viviamo in un clima di perfetta confusione, dove certa politica (si pensi solo a Grillo e  suoi simpatizzanti) coglie l’occasione per  alimentare nell’immaginario collettivo italiano la nostalgia per l' Italia  prima delle rivoluzioni dei consumi e delle televisioni,  rispettivamente  targate  anni Sessanta e Ottanta.  
Nostalgia politicamente rovinosa. Anche perché,  al di là delle panzane decresciste,  si stava peggio quando si stava peggio… Punto e basta.  Negli anni Cinquanta l’Italia era una paese arcaico, addormentato, chiu so nelle sue ataviche differenze regionali. L’Autostrada del Sole rimise in moto tutto, collegando  le varie parti separate dello Stivale e aprendo al turismo e alla motorizzazione individuale.  
Per fortuna, Renzi  se ne frega.  E  -  orrore!  -  si fa un addirittura  un selfie con Barbara d’Urso. Grande! Peccato che sia di sinistra e, nonostante dica il contrario,  tassatore.  Tuttavia  è un leader  moderno senza se e senza ma.  Quel che serve all'Italia.  
 Carlo Gambescia                    

2 commenti:

  1. «Renzi è un bel ragazzo, con la faccia pulita, è molto simpatico e intelligente. Ha solo un difetto grandissimo, per quanto mi riguarda. È sposato e ha tre bambini». Così la Barbarella d'Urso.

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  2. "Non ho potuto non rimanere affascinato, come è successo a tanta altra gente, dal comportamento gentile e semplice del signor Mussolini, e dal suo equilibrio calmo e distaccato, a dispetto di tanti oneri e pericoli" (Winston Churchill, 1926, cit. in R. Payne, "Winston Churchill, il grand'uomo", Club degli Editori, Milano 1975, p. 170)) .
    Come vede Barbarella, quanto a errori di valutazione, potrebbe essere in buona compagnia... ;-)

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