Dai nemici dell’ Autostrada del Sole a
quelli di Renzi premier
Italia antimoderna
Italia antimoderna
Siamo
curiosi di scoprire come verrà presentata la costruzione dell’Autostrada del
Sole nella fiction televisiva di prossima
programmazione. E per un semplice motivo: l’Italia è un paese strano, si è modernizzato
senza amare la modernità… Colpa dei democristiani baciapile e dei comunisti per
i quali l’unica modernità buona era
quella di marca sovietica… Un club di retrogradi, di cui faceva (e fa parte) certo tradizionalismo di destra incapace di
capire perfino la portata modernizzatrice, seppure sotto dittatura, del fascismo.
Insomma, l’Autostrada del Sole verrà liquidata
come un errore storico? Oppure, giustamente, celebrata? Vedremo. Anche perché oggi viviamo in un clima
di perfetta confusione, dove certa politica (si pensi solo a Grillo e suoi simpatizzanti) coglie l’occasione per alimentare nell’immaginario collettivo italiano
la nostalgia per l' Italia prima delle rivoluzioni dei consumi e delle
televisioni, rispettivamente targate anni Sessanta e Ottanta.
Nostalgia politicamente rovinosa. Anche perché, al di là delle panzane decresciste, si stava peggio quando si stava peggio… Punto e basta. Negli anni Cinquanta l’Italia era una
paese arcaico, addormentato, chiu so nelle sue ataviche differenze regionali. L’Autostrada
del Sole rimise in moto tutto, collegando le varie
parti separate dello Stivale e aprendo al
turismo e alla motorizzazione individuale.
Per
fortuna, Renzi se ne frega. E - orrore! - si fa un addirittura un selfie con Barbara d’Urso. Grande! Peccato che sia
di sinistra e, nonostante dica il contrario, tassatore. Tuttavia è un leader moderno senza se e senza ma. Quel che serve all'Italia.
Carlo Gambescia
«Renzi è un bel ragazzo, con la faccia pulita, è molto simpatico e intelligente. Ha solo un difetto grandissimo, per quanto mi riguarda. È sposato e ha tre bambini». Così la Barbarella d'Urso.
RispondiElimina"Non ho potuto non rimanere affascinato, come è successo a tanta altra gente, dal comportamento gentile e semplice del signor Mussolini, e dal suo equilibrio calmo e distaccato, a dispetto di tanti oneri e pericoli" (Winston Churchill, 1926, cit. in R. Payne, "Winston Churchill, il grand'uomo", Club degli Editori, Milano 1975, p. 170)) .
RispondiEliminaCome vede Barbarella, quanto a errori di valutazione, potrebbe essere in buona compagnia... ;-)