sabato 26 dicembre 2009

"Strattonare" Ahmadinejad?



Stamane seguendo il telegiornale ci siamo chiesti perché finora, nessuno, "psicolabile" o meno, abbia osato "strattonare" Ahmadinejad. Oppure "tirare" contro Putin statuine che riproducono il Cremlino.

La riposta non è molto difficile (eccetto che per i seguaci del tanto peggio tanto meglio): da noi in Italia, a differenza che in Russia e Iran, esiste la democrazia. Sissignori, esiste la democrazia, benché non sia di moda riconoscerlo soprattutto sulla Rete. E di conseguenza i nostri leader, politici o religiosi, non hanno necessità di quella strettissima protezione cui devono invece ricorrere i tiranni, quelli veri. Non quelli inventati, da chi ci guadagna sopra...
Il che spiega perché anche uno “psicolabile” possa "avvicinare" in teoria e in pratica - come infatti è regolarmente avvenuto - Berlusconi o il Papa e “testimoniare” qualcosa… In Russia e Iran, non solo di regola non ci si può accostare fisicamente a Putin e Ahmadinejad , ma se solo si apre bocca si rischia di finire in gabbia… E quelli buttano la chiave. Sul serio.
Pertanto, pur se imperfetta (quanto si voglia), la nostra è democrazia. E sarebbe bene non dimenticarlo mai… E non dovrebbero scordarlo soprattutto gli imbecilli - per fortuna, pochi - che su Facebook inneggiano ciclicamente (come quegli stupidi pupazzetti con la molla delle scatole a sorpresa di una volta) alla violenza e al “lanciatore” o “strattonatore” di turno.
In Iran - dove Internet è sotto strettissimo controllo ( altro che i disegni di legge di Maroni, con tanto di iter parlamentare...), chiunque provasse a inneggiare a un pur improbabile “strattonatore” di Ahmadinejad, sparirebbe subito dalla circolazione.
Sono cose che vanno dette, costi quel che costi in "popolarità blogosferica". Perché in Italia si sta perdendo il senso della misura. Si sputa sulla democrazia, che pure c’è, e si celebra, più o meno apertamente, la violenza.
Il clima politico italiano, ricorda “in scala” quello degli anni che precedettero la “Grande Guerra Europea” (1914-1918), dove negli ambienti, per così dire culturali, era di moda l'antidemocrazia, proprio come oggi. E perciò era d’obbligo sputare sulle istituzioni democratiche esistenti e inneggiare all’atto di forza…
Meditate gente (della Rete), meditate.


Carlo Gambescia

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