"Strattonare" Ahmadinejad?
Stamane
seguendo il telegiornale ci siamo chiesti perché finora, nessuno,
"psicolabile" o meno, abbia osato "strattonare"
Ahmadinejad. Oppure "tirare" contro Putin statuine che riproducono il
Cremlino.
La riposta non è molto difficile (eccetto
che per i seguaci del tanto peggio tanto meglio): da noi in Italia, a
differenza che in Russia e Iran, esiste la democrazia. Sissignori, esiste la
democrazia, benché non sia di moda riconoscerlo soprattutto sulla Rete. E di
conseguenza i nostri leader, politici o religiosi, non hanno necessità di
quella strettissima protezione cui devono invece ricorrere i tiranni, quelli
veri. Non quelli inventati, da chi ci guadagna sopra...
Il che spiega perché anche uno “psicolabile” possa "avvicinare" in
teoria e in pratica - come infatti è regolarmente avvenuto - Berlusconi o il
Papa e “testimoniare” qualcosa… In Russia e Iran, non solo di regola non ci si
può accostare fisicamente a Putin e Ahmadinejad , ma se solo si apre bocca si
rischia di finire in gabbia… E quelli buttano la chiave. Sul serio.
Pertanto, pur se imperfetta (quanto si voglia), la nostra è democrazia. E
sarebbe bene non dimenticarlo mai… E non dovrebbero scordarlo soprattutto gli
imbecilli - per fortuna, pochi - che su Facebook inneggiano ciclicamente (come
quegli stupidi pupazzetti con la molla delle scatole a sorpresa di una volta)
alla violenza e al “lanciatore” o “strattonatore” di turno.
In Iran - dove Internet è sotto strettissimo controllo ( altro che i disegni di
legge di Maroni, con tanto di iter parlamentare...), chiunque provasse a
inneggiare a un pur improbabile “strattonatore” di Ahmadinejad, sparirebbe
subito dalla circolazione.
Sono cose che vanno dette, costi quel che costi in "popolarità
blogosferica". Perché in Italia si sta perdendo il senso della misura. Si
sputa sulla democrazia, che pure c’è, e si celebra, più o meno apertamente, la
violenza.
Il clima politico italiano, ricorda “in scala” quello degli anni che
precedettero la “Grande Guerra Europea” (1914-1918), dove negli ambienti, per
così dire culturali, era di moda l'antidemocrazia, proprio come oggi. E perciò
era d’obbligo sputare sulle istituzioni democratiche esistenti e inneggiare
all’atto di forza…
Meditate gente (della Rete), meditate.
Carlo Gambescia
.
Nessun commento:
Posta un commento