Perché non andremo
al “No Berlusconi
Day”
Domani
si terrà a Roma il "No Berlusconi Day”. E noi non ci saremo. Spieghiamo
perché
Innanzitutto che cos’è l’antiberlusconismo? Uno stato d’animo? Un’ideologia?
Una posizione politica?
E' tutte e tre le cose.
Uno stato d’animo, perché accoglie la tradizionale e incapacitante diffidenza
pauperista nei riguardi della ricchezza, abbastanza diffusa in Italia.
Un’ideologia, perché accoglie al suo interno i resti di ideologie classiste o
"paraclassiste" come quella marxista, fascista e nazionalsocialista.
Una posizione politica, perché l'antiberlusconismo viene sposato, di volta in
volta, dalle forze politiche più diverse per ragioni strumentali. Si pensi ad
esempio, alla natura opportunistica, dell’antiberlusconismo di Eugenio
Scalfari, Antonio Di Pietro, Gianfranco Fini. E al continuo richiamarsi, di
tutti, alla necessità di governare l’Italia al Centro e dal Centro.
In questo senso il Berlusconi, dipinto il come “male assoluto”, ha
rappresentato il catalizzatore - e lui ovviamente non ha mai fatto nulla per
far cambiare idea agli oppositori… - di queste tre forme di "basso
continuo" antropologico e storico, confluite in quello da noi qui chiamato
antiberlusconismo “parziale”.
Tre forme che nella realtà si mescolano e si
sovrappongono, dando vita all’ antiberlusconismo “totale” o “totalitario”. Che
però, proprio perché frutto composito di varie tendenze, non può essere
produttivo sul piano della lotta politica. Come provano le diverse e spesso
contrastanti interpretazioni dell’ “esperienza berlusconiania”.
Di conseguenza le manifestazioni di piazza contro Berlusconi, invece di unire
rischiano di dividere ancora di più le forze che si oppongono al Cavaliere.
Soprattutto perché, anche se cadesse Berlusconi, e qui il discorso torna a
farsi strutturale (sociologico), non cadrebbero con lui né l'incapacitante
diffidenza verso la ricchezza, né il classismo e il "paraclassismo",
né l’opportunismo o strumentalismo da Grande Centro, che ha sempre
caratterizzato il sistema politico italiano, fin dall’Unità.
Tutti fattori che non hanno favorito né favoriranno la maturazione democratica
italiana.
Concludendo, proprio per le ragioni enumerate, noi, pur vivendo a Roma, non
parteciperemo al “No Berlusconi Day”.
Carlo Gambescia
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