Lo ripetiamo da tempo, l’atmosfera politica è cambiata. E nonostante che per i duri e puri (quelli di “Leone XIV comunista!”) sparsi per il mondo sia sempre poco.
Inutile nasconderlo: i principali mass media, a partire da giornali e televisioni, si stanno defilando dalla cultura liberale.
L’effetto carrozzone o bandwagon (cioò il salire sul carro dei vincitori), soprattutto dopo la vittoria di Trump, sta funzionando. E un po’ in tutto l’Occidente. La destra - ma chiamiamoli pure fascisti - con l’aiutino dei media, vuole stravincere. Non le basta più vincere.
Facciamo qualche esempio.
Kanye West, cantante hip-hop americano, un nero antisemita, famosissimo, sostenitore di Trump, produce un disco pro Hitler (in copertina). Reazioni contrarie, per ora, quasi zero. Prima di essere rimosso, ma non da X, il video di “Heil Hitler” (questo il titolo del disco) ha avuto milioni di visualizzazioni. Sui media Hitler sta tornando di moda…
La Danimarca accusa, e con ragione, gli Stati Uniti di spiare in modo intensivo la Groenlandia: classica tecnica, che serve per preparare il terreno a un'invasione militare. E che succede? Silenzio totale. Si fatica a trovate la notizia sui media. Trump vuole la sua Ucraina. E tutti zitti...
La coalizione dei volenterosi, giustamente dalla parte dell’Ucraina, si riunisce a Kiev ( Meloni assente, in presenza, per compiacere Trump) e qual è la reazione dei media? La cosa viene presentata in tono minore, come una specie di riunione di vecchi compagni di scuola. Al massimo di reduci di un’idea superatissima: difendere la sovranità dell’Ucraina. Per contro riflettori accesi sulla parata di Mosca e sulle bugie di Putin sulla profonda coerenza morale dell’ antifascismo sovietico e russo. Citofonare famiglia Navalny…
In Italia, dove è in atto un processo politico di riabilitazione del fascismo, il Ministro Giuli (della Cultura, si badi), magnifica la cultura politica da cui proviene, un tempo liquidata, sottolinea sdegnato, come “antisistemica”. Capito? Siamo all’elogio pubblico – sul quale i media o rilanciano o chiudono tutti e due gli occhi – del superomismo, dell’irrazionalismo, del nazionalismo. In una parola del fascismo. Per la serie, “Avevamo ragione noi”…
E non parliamo dei social, dove ormai i fascisti sono accolti a pieno titolo. Si pensi solo alla valanga di libri di estrema destra pubblicizzati su Facebook, solo per fare un nome. E nonostante tutto questo, continuano a fare gli offesi, a dirsi perseguitati. Perché?
Siamo davanti a un conformismo da presunte vittime, che serve a tenere alta la pressione politica anche quando inutile. Leggasi: designazione del "Capro espiatorio". Ma al contrario.
Come dicevamo, si vuole stravincere. Il che però indica solo una cosa, che probabilmente i fascisti hanno già vinto.
Ecco la triste realtà.
Carlo Gambescia
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