Arma dei Carabinieri
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268
C .P.P.)
L'anno 2016, lunedì 31 ottobre, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso
dell'attività tecnica di monitoraggio ambientale svolta nell'ambito della
procedura riservata n. 666/2, autorizzazione CONCISTORO DEGLI INCAPPUCCIATI
7932/3a [Operazione “GRANDE INQUISITORE”
N.d.V.] è stato effettuata in data 30/10/2016,
ore 14.37 la registrazione delle seguenti conversazioni, tenutesi presso il
Cimitero del Verano (Roma).
[omissis]
MORTO UNO: “E’ domani la
festa?”
MORTO DUE: “Tu che costume ti
metti?”
[I MORTI ridono]
MORTA TRE: “Ridete, ridete
pure.”
MORTO QUATTRO: “Tu proprio
non cambi mai, eh? La solita guastafeste.”
MORTA TRE: “Ma stai zitto, se
manco mi conosci.”
MORTO QUATTRO: “Siamo stati
sposati quarant’anni.”
MORTA TRE: “Embè? Cosa
c’entra?”
MORTO QUATTRO: “Qui ti do
ragione.”
MORTO UNO [a MORTO DUE]:
“Scusa, ti sposti un pochetto?”
MORTO DUE: “E dove vado? Qua
siamo come le sardine.”
MORTA TRE: “Ti lamenti che
stiamo stretti adesso? Vedrai, vedrai…”
MORTO QUATTRO: “Vedrai cosa?”
MORTA TRE: “Vedrai quando
cominceranno ad arrivare gli immigrati.”
MORTO DUE: “Che immigrati?”
MORTA TRE: “Gli immigrati,
non lo sai che di là ne arriva una marea?”
MORTO DUE: “Mah, ho sentito
qualcosa…”
MORTO UNO: “Esagerano sempre,
i vivi…”
MORTO TRE: “Poi qua si danno
una calmata.”
MORTA TRE: “Sì, belli, fate
pure i superiori. Io li ascolto, i becchini. Sai che dicono?”
MORTO QUATTRO: “No, ma tanto
ce lo racconti tu.”
MORTA TRE: “Dicono che le
case popolari le danno tutte agli immigrati, e gli italiani restano in mezzo a
una strada.”
MORTO UNO: “E a noi che ce ne
frega, scusa?”
MORTA TRE: “Ahó, ma sei
proprio de coccio! Se buttano fuori gli italiani vivi, vuoi che non buttano
fuori gli italiani morti?”
[PAUSA]
MORTO DUE: “Cioè tu dici
che…”
MORTA TRE: “Dico che ci
esumano! Ci buttano nella fossa comune!”
MORTO UNO: “Ma dai…”
MORTA TRE: “Ma dai ma dai! Ma
dai cosa?! Quelli sono milioni, e fanno pure tanti figli: credi che non
muoiono? E dove li mettono?”
MORTO DUE: “Be’, ma io sono
duecento anni che sto qua, scusa!”
MORTA TRE: “Gli frega assai,
ai vivi! Duecento anni o duemila, qua c’è bisogno di spazio e noi siamo nei
piedi.”
MORTO QUATTRO: “Comunque, noi
che abbiamo la tomba di famiglia siamo a posto.”
MORTO UNO E MORTO DUE [insieme]: “Ah no! Uno vale uno!”
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...
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