Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268
C .P.P.)
L'anno 2016, lunedì 21 novembre, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito
della procedura riservata n. 642/2, autorizzazione COPASIR 3636/3b [Operazione
NATO “SCAMBIAMOCI UN SEGNO DI PACE” N.d.V.] è stata intercettata, in data 20/11/2016,
ore 11.23, una conversazione telefonica tra l’utenza di Stato vaticana in uso
a S.S. SANCHO I, e l’utenza n. 338***,
in uso a MARCHINI WANNA. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della
conversazione summenzionata:
[omissis]
S.S. SANCHO I: “Ciao Wanna.”
MARCHINI WANNA [voce contraffatta]: “La dottoressa
Marchini è fuori stanza, se vuole lasciare detto a me…”
S.S. SANCHO I: “Sì, guardi, sono il Papa, se…”
MARCHINI WANNA [con la sua voce]: “…Ciccio!!! Come
stai!”
S.S. SANCHO I: “Ma non eri
fuori sta…”
MARCHINI WANNA: “Ma no, è che
c’è uno…cioè più di uno, per la verità…mi tampinano, vogliono non so cosa…cioè,
capirai che novità, vogliono dei soldi, sempre il vile denaro…ma per te ci sono
sempre, Ciccio, dimmi tutto. Stai bene?”
S.S. SANCHO I: “Mah. In
realtà non tanto, sai? Ti telefonavo proprio per un consiglio.”
MARCHINI WANNA: “Vai.”
S.S. SANCHO I: “Non so se hai
letto…ci sono quattro cardinali che hanno fatto un passo formale…”
MARCHINI WANNA: “Non ho
capito.”
S.S. SANCHO I: “Contro di me,
Wanna.”
MARCHINI WANNA: “Be’ ma non
sei te il capo? Li mandi a cardinalare in Nuova Zelanda e sei a posto.”
S.S. SANCHO I: “Non è così
semplice, Wanna. Mi hanno fatto quattro domande ufficiali sulla mia enciclica.”
MARCHINI WANNA: “E ti
spaventi per così poco? Gli fai su una supercazzola, gli rispondi ‘Sì ripeto
no’ e via, li mandi a pedalare.”
S.S. SANCHO I: “Non posso,
Wanna. Sono domande che puoi rispondere solo sì o no, e non rispondere non
posso.”
MARCHINI WANNA: [pausa] “Pazzesco. Se non gliela puoi
contare un po’ su come fai a mandare avanti la baracca? Si può mica dire sempre
la verità. E cosa pensi di fare?”
S.S. SANCHO I: “Non lo so. Se
rispondo di sì scontento metà Chiesa, se rispondo no scontento l’altra metà.”
MARCHINI WANNA: “Ma detto fra
noi, te come la pensi?”
S.S. SANCHO I: “Resta tra
noi?”
MARCHINI WANNA: “Giuro.”
S.S. SANCHO I: “Detto tra
noi: non lo so, come la penso. Volevo restare un po’ nel vago, sai…”
MARCHINI WANNA: “…così ognuno
ci legge quello che gli pare, giusto, bravo, così si acchiappano i clienti.”
S.S. SANCHO I: “Solo che
adesso non posso più.”
MARCHINI WANNA: “Bel casino.
[pausa] Tirare in lungo puoi?
Prendere tempo?”
S.S. SANCHO I: “Già fatto.”
MARCHINI WANNA: “Ah. [pausa] Trovato. Non rispondi. Dici che è
una cosa troppo complessa per rispondere sì o no, e che chiarirai tutto con un’altra
cosa, come si chiama? In cicli…”
S.S. SANCHO I: “Enciclica.”
MARCHINI WANNA: “Ecco.
Intanto il tempo passa, tutti si dimenticano le domande, e quando fai
l’enciclica nuova gli sbatti lì tremila pagine di roba complicatissima, che non
ci capisce niente nessuno.”
S.S. SANCHO I: [pausa] Mmm…
MARCHINI WANNA: “Non ti
convince?”
S.S. SANCHO I: “L’idea non è
male, ma non sono mica stupidi, sai? Poi è gente puntigliosa, rigida…”
MARCHINI WANNA: “Eh, fossero
tutti come il nostro Abate di Montecoso…Senti, tu provi così. Poi se proprio
non funziona, sai cosa fai?”
S.S. SANCHO I: “Cosa faccio?”
MARCHINI WANNA: “Ti dimetti,
Ciccio.”
S.S. SANCHO I: “Cooosa?”
MARCHINI WANNA: “Ma certo, ti
dimetti! Ce l’avrai la pensione, no? Una bella pensione da papa, anche.”
S.S. SANCHO I: “Ma sì, però
vedi…si è appena dimesso l’altro papa…”
MARCHINI WANNA: “Appunto!
Adesso cosa siete, due papi, no? Ottimo, non c’è due senza tre.”
S.S. SANCHO I:
“Sarebbe…sarebbe la prima volta nella storia della Chiesa, non so se…”
MARCHINI WANNA: “E allora?
Meglio! Un po’ di novità, finalmente, sennò sai che barba?”
S.S. SANCHO I: “Non so, ci
devo pensare.”
MARCHINI WANNA: “Tu pensaci,
ma guarda che è un consiglio che vale oro. Uno, ti levi d’impiccio con le
domande. Due, ti riposi, ti godi la pensione. Tre, metti una faccia nuova a capo
della ditta, magari un giovane stavolta, che sarebbe ora…se poi fosse una donna
meglio ancora…”
S.S. SANCHO I: “Una donna non
si può.”
MARCHINI WANNA: “Va bè, un
negro, un cinese, vedi tu. E poi sei finalmente libero di dire quello che ti
pare, invece delle encicliche fai delle interviste, magari…Dio che idea! Che
idea!!!”
S.S. SANCHO I: “Che idea?”
MARCHINI WANNA: “Un programma
tivù, Ciccio! Lo mettiamo su io e te, ‘Le confessioni di un ex papa’! I
retroscena del Vaticano! Tu che racconti come ti hanno fatto soffrire tutti
quei barbogi, te che volevi fare la rivoluzione e loro niente, la casta dei
cardinali! Ti rendi conto?! Spacchiamo l’audience in tutto il mondo, Ciccio!
Gliela canti chiara, a quelli là!”
S.S. SANCHO I: “Ma no, Wanna,
dai…non esageriamo…”
MARCHINI WANNA: “Macché
esageriamo! To’, ho trovato il titolo! No Le confessioni di un ex papa,
che fa triste, tipo povero vecchio ai giardinetti….Il papa del popolo!
Ti piace?”
S.S. SANCHO I [pausa] “Però…”
MARCHINI WANNA: “ Il papa
del popolo! Che titolo, che titolo! Ci stai?”
S.S. SANCHO I: “Non lo so…”
MARCHINI WANNA: “Va be’,
pensaci su. Ma se ti dimetti, lo sai che qua da me c’è sempre posto. Si sta in
compagnia, ce la passiamo bene, vedrai…io, te, la Stefania poverina,
l’abate di Montecoso…magari torna anche il maestro do Nascimiento…”
S.S. SANCHO I: “Grazie, sei
gentile. Vedremo, ci penserò.”
MARCHINI WANNA: “Bravo. E
senti, per curiosità: cos’è che prendi di pensione?”
Letto, confermato e
sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...
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