domenica 20 novembre 2016

Perché Renzi probabilmente perderà il referendum
L’Italia di  Rocco Schiavone



Certo, tutto è possibile, ma probabilmente -  al netto dei sondaggi -  è facile intuire  che  i No vinceranno il referendum sulla Riforma costituzionale. Per quale ragione? Forse abbiamo la sfera di cristallo?  No.  Perché agli italiani piace Rocco Schiavone.  Tipico anti-eroe,  vittima del "sistema" (trasferito in Valle d’Aosta  per ordine del solito  politico corrotto),  disilluso con punte di cinismo (nei riguardi di colleghi e capi: tutti disegnati  come stupidi, antipatici, vanitosi),  manesco (“quando ci vuole, ci vuole”), predisposto a violare la legge ( “perché  il pesce puzza dalla testa, ergo...”), comprensivo, talvolta addirittura tenero verso  i vecchi  amici, presentati come simpatici criminali di quartiere.  E se poi fuma qualche spinello, non è quello il problema politico. Al massimo la canna  in questura  è folklore di sinistra:  il  miele che attira la destra cretina dei Gasparri, dei Giovanardi, dei Quagliariello.  Allora qual è il punto?
Schiavone, non è il Clint Eastwood italiano,  non è un individualista a stelle e strisce, con  elevato, anche se molto personale, senso della giustizia, come  l’ispettore  Harry Callaghan e il nonno di  “Gran Torino”. Schiavone, sotto sotto pensa alla pensione. A Roma, lo chiamerebbero "er sola".  Harry si dimette, gettando  sulla scrivania del superiore,  distintivo e pistola, Rocco si consola con gli spinelli. Schiavone coltiva e pratica quel vittimismo (“la colpa è sempre degli altri”)  che piace tanto agli italiani  di tutte le età.  E che Renzi, a differenza di Berlusconi (che voleva mediare con tutti),  prova a sfidare, anche con il referendum. Del resto  la fiction  stravince tra  il   pubblico adulto ( il 22%  di share fra i cinquantenni),  i giovanissimi ( il 12,7% fra i 15-24enni), con un picco sui laureati (24%) (*). Probabilmente, cattura   gli  esodati (che si credevano furbi),  i cassaintegrati (con il doppio lavoro), i disoccupati intellettuali  pieni di rancore,  i giovani  nichilisti digitali. Et voilà, il ritratto dell’elettore pentastellato,  individualista a metà o "protetto": vuole farsi i cazzi propri  ma al tempo stesso  aspira al reddito di cittadinanza o al posticino sicuro,  proprio come Schiavone. 
Pertanto, se  Callaghan ha votato Trump,  Schiavone voterà  Grillo. Perciò, Renzi, perderà comunque. 

                                                                                                                                    Carlo Gambescia 

4 commenti:

  1. Gasparri si scandalizza per il personaggio 'Rocco Schiavone' dell'omonima serie tivvù targata Rai2. Fuma spinelli, tratta male i subalterni, viola le procedure, insomma un pessimo esempio di tutore della Legge. Ora, caro Carlo, sarò ribelle, lo sono infatti, ereticamente scorretto, pure, ma a me quel personaggio più letterario che reale, piace. Non è un prodotto di propaganda della Polizia di Stato come altri, e questo è già insolito. Certo, Schiavone compendia gli aspetti più stereotipati di certi italiani, ossia furbi, violenti quando necessario, facili all'intrigo e all'inciucio. Di certi italiani, bada, minoranza ormai. Oggi vige il pol-corr più nauseante, almeno per me, impera il buonismo fino allo stucchevole, non essere progressista equivale alla scomunica sociale e alla morte civile. Io che sono eretico per scelta e aborro il conforme, apprezzo il "personaggio" letterario vice questore Schiavone. Sono contro ogni tipo di droga, anche gli spinelli, ma non è questo il punto: un profilo di polizziotto controcorrente, mi garba assai nel panorama piatto e ugualitario in cui viviamo, anche se è solo finzione. La tua chiusa mi piace: Renzi perderà comunque.

    RispondiElimina
  2. Grazie Angelo. Non so, forse è una mia deformazione professionale (metodologica). Io apprezzo lo Schiavone televisivo (diciamo mediatico, perché di questo mi occupo nel pezzo), mi piace, (lato soggettivo), però, come sociologo (lato oggettivo), scorgo come ho scritto, quella tendenza sociologica - tipica pure della destra piagnona (ecco perché piace anche a destra) e pistolettara, senza aver il Far West dietro di sé, il vecchio Clint e l'ideologia americana, di un fucile, un cavallo, un dollaro e mai una lira dai Federali - a scaricare tutto sul "sistema", o se preferisci sugli altri (è sempre colpa di qualcun altro...). Chi guarda Schiavone - al di là dell'apprezzamento per il plot, eccetera, se in grado ovviamente di capire certe profondità cinefile... - che visione ha dell'Italia? Quella dei qualunquisti di sinistra come di destra, di cui il Movimento Cinque Stelle è la punta di diamante. Non cresceremo mai, soprattutto individualmente, perché la colpa è sempre dell'altro, dei vicino, del condominio del sistema, delle istituzioni, eccetera... P.S. Caro Angelo vuoi la sconfitta di Renzi ( a mio avviso il minor male): poi, politicamente, ti ritroverai, con un professore di centro-sinistra premier, che ti fa un culo così (pardon), Meloni, Salvini a destra (con Berlusconi, mezzo rimbambito che incombe), Grillo e suoi giacobini e quel che resta della sinistra filocomunista (sia i maneggioni, che i duri e puri). Ti piace il il Kali Yuga, il tanto peggio il tanto meglio: accomodati. Io voterò SI' . Proprio per evitare tutto questo.

    RispondiElimina
  3. Ti rispetto per la tua dottrina e onestà. La tua analisi finale è giusta. Saremo commissariati e Renzi sostituito da un tecnocratiche equilibrato quanto terribile. Lo so, lo sento. Viviamo tempi disperati, dove non si vede più una via d'uscita. Non c'è una idea collante tra popoli, al di là della retorica di Palazzo, cara agli scansafatiche e ai politici di professione. La Destra è morta e la Sinistra è geneticamente modificata. Non ci rimane altro che dare un flebile quanto inconcludente segnale, dicendo NO al cambiamento, perché come diceva Giordano Bruno, è difficile credere che i potenti cambino le carte sul tavolo a favore del popolo.

    RispondiElimina
  4. Caro Angelo, anch'io capisco e rispetto la tua, di onestà e dottrina. Sulla questione dei "tempi disperati", scusami per l'autopromozione, ti invito a leggere il mio ultimi libro, "Passeggiata tra le rovine", dove provo a spiegare la genesi sociologica di tutto questo pessimismo. P.S. E' altrettanto difficile, anzi forse ancora di più - con tutto il rispetto per Giordano Bruno - che i popoli da soli ce la facciano... :-) E' un problema di selezione delle élites dirigenti... Non facilmente risolvibile, nei nostri sistemi (che tutto sommato hanno fatto miracoli) perché meritocrazia non si coniuga o si coniuga male con democrazia...

    RispondiElimina