Il Vaticano deplora Radio
Maria e Padre Cavalcoli
Le lacrime della Madonna
Terremoto un castigo divino? Il problema è un altro, sociologicamente parlando. Ci spieghiamo subito (*). Padre Giovanni Cavalcoli
rischia di fare la fine di tutti
i profeti disarmati o peggio: di
coloro che non appartengano alla cordata vincente. Naturalmente, chi scrive non crede che i
terremoti siano castighi di Dio. O comunque sospende il giudizio. E già
così difficile studiarli in termini scientifici, figurarsi teologici.
Purtroppo, però, nella fin
troppo pronta reazione della chiesa ufficiale, scorgiamo un’altra cosa: la logica del politburo, del dagli al dissidente.
Materia in cui la Chiesa - senza offesa per nessuno - vanta una tradizione di tutto rispetto.
La nota curiosa - ma non dal punto di vista sociologico - è che
lo stesso alto prelato, Angelo Becciu, che parla dell' amore e della misericordia di Dio, accusa di paganesimo, e senza tanti complimenti, il padre Cavalcoli. Il che, dietro il Portone di Bronzo, prelude a
ben altri provvedimenti… Anche contro Radio Maria, emittente, di una certa
importanza, che, quando si dice il
caso, sembra aver assunto una posizione - discutibile o
meno (il punto non è questo) - non certo favorevole al populismo
teologico-religioso della liberazione di papa Francesco. Insomma,
altro che le lacrime della Madonna offesa, evocate da monsignor Becciu. Qui sembra essere in gioco ben
altro. La Chiesa misericordiosa, le sue lacrime, via Maria, sembra riservarle solo per coloro che
fanno parte della cordata al potere. Per gli allineati, insomma. Chiamasi logica amico-nemico.
Cosa vogliamo dire? Che è la sociologia, bellezza… Le
organizzazioni hanno una metrica precisa: come dire, per statuto organizzativo
(proprio perché tali, insomma) non
possono non imporre l’ obbedienza al singolo, in base a valori che riflettono gli interessi organizzativi, storicamente variabili, di coloro che detengono le redini del potere. Tradotto: per ora, padre Cavalcoli sta dalla parte dei perdenti. E quindi deve darsi una regolata. Ciò significa che
Radio Maria rischia la purga, pardon, la normalizzazione.
Naturalmente, il singolo, poiché la Chiesa , come
organizzazione, opera in una società libera (per nostra fortuna), può, come
dire, votare con i piedi, e praticare, dopo la voice, l’exit. Che nel caso riguardi più individui, può
trasformarsi in scissione o scisma (quando si tratta di un’organizzazione
religiosa). Certo, affrontando, un costo emotivo elevato.
Pertanto - modesto consiglio -
la cordata oggi al potere nella
Chiesa dovrebbe valutare tale evenienza, o comunque tenerne conto (in
termini di costi e benefici), interrogandosi
fin dove può spingersi senza provocare fratture interne: lo scisma di cui sopra. Probabilmente, però, si
ritiene che padre Cavalcoli possa essere “spento”, per dirla con Machiavelli, senza
alcun danno per la Chiesa ,
e che, addirittura, una punizione,
potrebbe essere di monito per altri eventuali dissidenti. Inoltre, la
Chiesa potrebbe tenere in non cale possibili exit,
sia individuali, sia di gruppo. Di qui, la linea dura, di chi, non teme di perdere, per così dire, a destra quel che guadagnerebbe a
sinistra
Insomma, lacrime della Madonna o meno, si tratta di calcoli politici legati a leggi sociologiche. Anzi, come ci piace dire, a regolarità metapolitiche...
Carlo Gambescia
(*) Qui la notizia: http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2016/11/04/terremoto-un-castigo-divino-ma-radio-maria-si-dissocia_c96f297d-f5b0-475c-bf1f-b56c52c44f0a.html
Carissimo Carlo, esemplare la tua analisi. Io aggiungo una cosa che, non so, se rientri nelle categorie del sociologico. L'incoerenza che colgo nella posizione del governo della Chiesa nei confronti di un prete che non fa altro che seguire quanto la Bibbia insegna. Dio guida o no la Creazione? Vero o no che tutte le cose camminano verso uno scopo e che la Natura, essendo creazione di Dio, non può manifestarsi fuori dai piani del suo Creatore? O è solo una favoletta il castigo di Dio sul popolo eletto e non solo, con pestilenze diluvi guerre nuclearizzazione? Allora mettiamoci d'accordo: sono tutte allegorie, parabole, metafore e segni, le vicende narrate nell'Antico Testamento e, di seguito, nel Nuovo; oppure sono fatti? Dio è presente e agente nelle cose umane o il Suo è solo una partecipazione limitata all'aldilà dell'uomo? Padre Cavalcoli, un po' ingenuamente, ha ribadito alcuni concetti che fanno parte della Tradizione e soprattutto della Rivelazione. Ingenuo perché non si è accorto della rivoluzione in atto da parte di Bergoglio, la svolta antropologica della Chiesa verso quel soggettivismo tipico della religiosità luterana. Il sacro, il soprannaturale, sono categorie ormai obsolete per il nuovo che avanza. Un plausibile compromesso, questo sì eretico, è quello che sta attuando il papa: riconciliarsi con i suoi nemici, non per redimerli, ma accettando le loro istanze, esplicite e non. Svuotare i contenuti della dottrina cattolica (dopo aver svuotate le chiese) in favore di una piattaforma sociale e culturale condivisa, buona per tutte le stagioni. Lo stesso errore di Giuda: creare un anti-chiesa all'interno della Chiesa, fino a diventare dominante.
RispondiEliminaLe calamità naturali avvengono a prescindere dal volere di Dio? Allora Lui non è onnipotente né onniscente; o, ancora, si disinteressa delle sofferenze e dei dolori dell'umanità. Il silenzio di Dio: siamo poi così sicuri che non ci parla più? E se, invece, fossimo noi ad esser sordi?
Grazie Angelo, dell'interessante ( e non facile) sintesi. Ma come ho scritto, sociologicamente sospendo il giudizio (e ovviamente di questa sospensione, se e quando sarà, Qualcuno mi chiederà conto...) Un abbraccio!
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