Due cari amici veneti
Viva il comunismo
del Nord-Est!
Mi sono
concesso alcuni giorni di riposo, trascorsi in casa di amici veneti, accolto come un re. Inevitabilmente, tra una grappa, un durello e prelibatezze locali, a cominciare da polenta e stoccafisso, si è parlato anche di politica. Il mio amico, che chiamerò
l’Alpino, è di sinistra, e
da sempre. Impiegato nell’ufficio tecnico di una grande impresa, da qualche anno è in pensione. Ex sergente degli alpini per l’appunto, alto, robusto, direi imponente: quando prende
il boccino di una conversazione non lo molla più. Insomma, un grande affabulatore: ha sempre un aneddoto su tutto, lo si ascolterebbe per ore. Non ha perso lo spirito barricadiero della sua gioventù, ma ben conosce,
come dire, la “montagna”
della politica. E ne teme
le oscurità selvatiche e quei dirupi
che possono aprirsi
all’improvviso sotto i piedi di ognuno di noi… Perché, come ama ripetere, con la montagna e con la politica non si scherza mai.
La padrona di casa, che chiamerò la Presidentessa , ora in pensione, si è trovata per l’appunto a capo di una cooperativa sociale, che ha
condotto con il piglio di un Benetton. Piccolina, sempre graziosa, dagli occhi vivacissimi, come quei bambini sempre in movimento,
che una ne fanno, cento ne pensano… E quel che
è bello, è che la Presidentessa , anche
ciò che pensa lo porta, regolarmente, a termine. Se lui è un
alpino italiano, lei è un fuciliere prussiano. Insieme, fanno
scintille. Spet-ta-co-la-ri. A differenza del marito, la Presidentessa non ama molto la “politica”,
ma diciamo che ha una sensibilità di sinistra.
Inevitabilmente, come accennato, si è parlato
di questioni politiche. E con mia sorpresa, piacevole sorpresa, ho scoperto grande
moderazione. All’Alpino, non piace la politica urlata. Ma neppure
alla Presidentessa. Tutti e due avvertono la necessità delle riforme economiche, ma
anche istituzionali. E soprattutto credono fermamente nell’importanza di porre i cittadini nella condizione di fare da soli. Detto altrimenti, laissez faire, laissez passer. Sono nemici, fieri nemici, di ogni forma di
autocommiserazione e vittimismo politico. Al centro della
società scorgono un individuo libero, responsabile, creatore, ma capace al
tempo stesso, per buttarla sul geopolitico, di sentirsi
veneto, italiano ed europeo. Di questi tempi, brutti, la quadratura del
cerchio... Quindi, si immagini il mio entusiasmo di noto difensore delle cause perse. Scherzando ho detto loro, " Siete liberali
senza saperlo". E sapete cosa mi hanno risposto? “No! Sei tu, comunista senza saperlo!”. Non ho replicato, però dentro di me ho pensato:
“Viva il comunismo allora!” E viva pure l’amicizia.
Carlo Gambescia
Caro "PROFESSORE" grazie per la sviolinata, ma se lei va visto in noi tutte queste qualità il merito è sicuramente suo che con la sua cultura e la sua passione ha saputo tirar fuori qualcosa di buono da due persone un po' mediocri come noi.
RispondiEliminaViva l'amicizia.
L'Alpino e la EX presidentessa
Grazie a voi, carissimi, per le splendide giornate trascorse insieme! Sulla (mia) cultura, non giurerei, ma sulla passione: colpito e affondato. Non mi è mai mancata. Un'ultima cosa: non sapevo di aver imparato a suonare il violino :-) Viva l'amicizia, e viva pure la Repubblica... (italo-veneta-europea). UN GRANDE ABBRACCIO! Carlo
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