Referendum costituzionale del 4 dicembre
Vota Renzi, vota Renzi, vota Renzi, vota
Sì, vota Sì, vota Sì
Amici e lettori mi chiedono, se voterò il 4 dicembre, ed eventualmente per chi voterò.
Io, ridacchiando, di regola, rispondo
che il voto è segreto… In
realtà, allacciarsi le cinture prego (ma chi mi segue non può avere dubbi al riguardo)
voterò Renzi. Si faccia attenzione, non ho dichiarato che voterò Sì, ma per Renzi. La
questione della riforma costituzionale non poteva non trasformarsi in fatto politico. Le riforme
costituzionali - al di là delle chiacchiere buoniste - dividono sempre: da un
lato i conservatori dall’altro gli innovatori, rispetto al testo esistente. Di
qui, gli inevitabili conflitti, eccetera. E la scelta dei tratti più o meno
apocalittici della campagna elettorale dipende sempre dalla cultura politica e dalla natura dei cleavages storici. Ogni popolo ha il discorso pubblico che si merita... E noi, evidentemente, ci meritiamo tutto questo.
Per inciso, da sempre sono un sostenitore del monocameralismo e dello snellimento legislativo. Ela Riforma , va comunque in questa direzione. Diciamo che
innova una Costituzione parlamentarista scritta settant'anni fa, contro il fascismo, conculcatore delle libertà parlamentari ( e non solo). Invece la Riforma sulla quale siamo chiamati a votare è scritta oggi contro il parlamentarismo che impedisce di governare, non a Mussolini, morto da un pezzo, ma a chiunque si accinga a farlo. E io, che apprezzo il decisionismo
politico, non potevo: 1) non stimare il
decisionismo di Renzi (a dire il vero non sempre assoluto, anche in questa occasione); 2) nonché la possibilità di modificare, benché timidamente, una Costituzione che appartiene a un’altra età storica (se fosse
per me la riscriverei tutta, dai principi fondamentali, ad esempio: Articolo 1.
L’Italia è una Repubblica fondata sulla Libertà…). Sicché non potevo non collocarmi, una
tantum ovviamente, tra gli innovatori. Ebbene sì, politicamente parlando, faccio un tratto di strada con
Renzi. Che male c'è? Del resto in Italia, c’è chi ha fiancheggiato dittatori (veri, altro che le chiacchiere complottiste) come Stalin e Mussolini… E per più di venti anni. Quindi.
Per inciso, da sempre sono un sostenitore del monocameralismo e dello snellimento legislativo. E
In
realtà, come dicevo, il voto del 4
dicembre è politico. Se vincesse il Sì, per dirla con Marx (pardon), tornerebbe a galla tutta la merda di sempre:
l’Italia dei parassiti, del romanticismo fascio-leghista, dei rivoluzionari pentastellati ad aria
compressa, un universo di sogni e bisogni a spese dello stato, coagulatosi intorno al No. Un fronte variopinto, prontamente assecondato da quel circo mediatico-giudiziario, anarcoide e
giustizialista, che da quasi un quarto di
secolo inquina la scena politica
italiana, gettando discredito su tutto e
tutti. Attenzione, il Governo Renzi è il
male minore, perché, pur con tutti i suoi limiti, racchiude, per così dire, un
tasso di liberalismo e riformismo, sicuramente più elevato di quello contenuto in tutte
le altre forze politiche messe insieme. Se dovesse cadere, sarebbe il
caos politico ed economico. Perché il circo mediatico-giudiziario, potrebbe
prendersi la rivincita su Renzi, puntando sul colpo di grazia in stile Woodcock. Dopo di che (ma probabilmente anche senza attacco giudiziario), nascerebbe subito un
governo tecnico-elettorale, al
tempo stesso appoggiato e criticato da tutti, e quotidianamente. Seguirebbero
mesi e mesi di distruttiva propaganda politica fino alle elezioni. Conflitti, che, provocando altro discredito istituzionale, consegnerebbero il Paese o ai pentastellati
(con l’Italicum), o a una litigiosa coalizione di sette-otto partiti, pronti al veto
quotidiano (con una nuova legge proporzionale). Di qui, ulteriore discredito, fino a spianare definitivamente la strada al caudillo Grillo o, in subordine, a qualche demente Le Pen italiano. L’ economia ne uscirebbe distrutta. Altro che - per usare il classico stile elettorale - birretta, pizza e fritti misti del venerdì alla pizzeria sotto casa e poi Sky calcio... Pertanto,
serve un voto politico. In favore di Renzi. E pure della birretta.
Carlo Gambescia
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