I giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi,
autori dei libri "Avarizia" e "Via crucis", sono
indagati in Vaticano
La svolta giudiziaria
di Papa Francesco
E adesso
vediamo come reagiscono le beghine laiche e di sinistra che appoggiano la “rivoluzione” di Papa
Francesco. Perché diciamola tutta: il
Vaticano che indaga, nell’ambito di Vatileaks, su due giornalisti, Emiliano
Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, di
nazionalità italiana, e sottolineiamo nazionalità italiana, per “un possibile concorso nel reato di
divulgazione di notizie e documenti riservati”, maleodora di invasione di campo. Di più: suona come un pesante avvertimento per chi in futuro tentasse di toccare
argomenti scomodi per la Chiesa.
Ma
non era democratico Papa Francesco? Ora, per tradizionalisti e conservatori, tesi da sempre a fustigare i poteri laici, la magistratura vaticana sta facendo il suo dovere. Ma per
la sinistra, paladina della libertà di stampa?
Nessuna reazione?
Fin
qui il teatrino mediatico-politico, che pure ha un senso. In realtà, l’indagine dei giudici vaticani su due giornalisti, che a quanto ci
risulta non ha precedenti nella storia dell'Italia repubblicana (almeno di tale gravità), rappresenta
una specie di test per misurare la forza di Papa Francesco sul piano dell' opinione pubblica: oggettivamente, dall’esterno,
per chi segue le vicende vaticane; soggettivamente, dall’interno. Ci
spieghiamo: il Santo Padre probabilmente, non era all’oscuro delle
mosse della magistratura vaticana. Di
più: forse, da navigato gesuita, per dirla con il grande Jannacci, dopo aver
gridato aiuto-aiuto-è-scappato-il-leone, vuol vedere di nascosto l’effetto che fa...
Tradotto: in qualche misura, dietro i giornalisti
indagati, si nasconde una sfida
ragionata alla pubblica opinione di
sinistra per scoprire fino a che punto sia disposta a compromettersi con la “nuova politica”.
E al tempo stesso - diavolo di un gesuita - il Papa vuole rassicurare conservatori e
tradizionalisti, interni ed esterni alla Chiesa (“Qui si fa sul serio!”): non
per nulla i due giornalisti lavorano per testate di sinistra (“l'Espresso” e “La7 ”).
Abilissimo. Sicché
il passaggio è interessante. E conferma due cose: uno, il Papa, politicamente, la
sa lunga (altro che San Francesco, tutto peace and love); due, la Chiesa
Cattolica , per così dire, è viva e lotta insieme a noi (certo, sulle finalità, la discussione resta aperta). Ovviamente, fino a quando lotterà, non è dato sapere. Molto infatti dipende da come il mondo laico e non,
interpreterà la svolta
giudiziaria di Papa Francesco. Perché l'apertura di credito, potrebbe anche chiudersi.
Carlo Gambescia
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